La sanità pugliese si mette in regola con gli adempimenti da eseguire per uscire dal cappio al collo del Piano operativo. Una sorta di commissariamento statale che dura da oltre dieci anni ingessando la spesa ed i margini di manovra del settore sanitario. E così, dopo il ridimensionamento del deficit, sceso nel 2023 a 39 milioni di euro dopo anni di profondo rosso fino a mezzo miliardo, adesso la Puglia è pronta a voltare pagina probabilmente già dal 2025. Da qui l’approvazione dei compiti a casa previsti dallo stesso piano operativo approvati l’altro giorno dalla giunta regionale sotto la supervisione dell’assessore in pectore alla Sanità, Raffaele Piemontese.
La delibera
Pur non essendo stato ancora nominato, infatti, il vicepresidente della giunta s’è già calato nel ruolo. La delibera da lui sottoposta all’ok dell’esecutivo prevede tre ambiti di intervento in cui il sistema sanitario pugliese s’impegna a recuperare ritardi e inefficienze. Eccezioni, ma sarebbe meglio dire vere e proprie falle rispetto ai livelli di assistenza, sottolineate in rosso al tavolo di monitoraggio nazionale dei Ministeri di Salute e Finanze che hanno chiesto alla Puglia interventi urgenti.
I progetti
La presa d’atto del piano di ravvedimento prevede 16 schede di progetto con finanziamenti ad hoc in ogni settore. A partire dagli screening oncologici, vero e proprio tallone d’Achille del nostro sistema sanitario. Per recuperare l’esecuzione dei controlli anti-cancro, soprattutto in alcuni ambiti specifici e per alcune fasce di età, per esempio per il tumore al colon retto, contro il papilloma virus o ai polmoni, il piano stanzia complessivamente 42.966.362 milioni di euro con quattro progettualità nell’area denominata maggiore copertura degli screening oncologici. A seguire il potenziamento della salute mentale con il programma “Prendersi cura della salute mentale”. Un progetto da sei misure specifiche per un finanziamento complessivo di 34.373.089,60. Infine una tutela maggiore delle donne con uno stanziamento inferiore che ammonta in tutto a 8.593.272 euro.
Il futuro
Nei prossimi mesi le azioni concordate saranno trasferite in ospedali, ambulatori e strutture pubbliche con nuove assunzioni e il rafforzamento del personale esistente, ma soprattutto con l’attivazione dei percorsi imposti obbligatoriamente da Roma. Dopodiché al prossimo tavolo di monitoraggio i ministeri si esprimeranno sui risultati ottenuti dalla sanità pugliese rispetto alle pecche strutturali del sistema.