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Al via in Puglia la raccolta firme per il referendum contro l’Autonomia: costituito il comitato

Parte in Puglia la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata. Ieri nella sede della Cgil s’è costituito il comitato promotore regionale della raccolta firme che conta al suo interno 35 fra partiti, amministrazioni comunali, associazioni, e fra queste il Wwf, le Acli e i sindacati. A seguire i comitati provinciali con l’apertura dei banchetti fissata per…

Parte in Puglia la campagna referendaria contro l’autonomia differenziata. Ieri nella sede della Cgil s’è costituito il comitato promotore regionale della raccolta firme che conta al suo interno 35 fra partiti, amministrazioni comunali, associazioni, e fra queste il Wwf, le Acli e i sindacati. A seguire i comitati provinciali con l’apertura dei banchetti fissata per il 15 luglio. Contro la “spacca Italia” approvata in Parlamento il 26 giugno, in Puglia si sono mobilitati tutti i partiti di centrosinistra, compreso Azione che a livello nazionale non ha aderito all’iniziativa referendaria.

L’appello di Bucci

Presentando la nascita del comitato, la segretaria regionale della Cgil Gigia Bucci ha lanciato un appello alla mobilitazione: «Il destino del Paese e del Mezzogiorno adesso è nelle mani dei cittadini. Se non vogliamo un Paese diviso, più debole, più egoista, dove il Mezzogiorno sia condannato a veder crescere le disuguaglianze in termini di servizi essenziali rispetto alle aree economicamente più forti, occorre raccogliere entro settembre 500mila firme a sostengo del referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata. Noi siamo pronti a fare come sempre la nostra parte». Poi ha aggiunto: «Solo la necessità di accontentare le forze di maggioranza di un Governo allo sbando può tenere assieme la retorica nazionalista e sovranista con il secessionismo delle regioni più ricche. Mentre a livello europeo ci si confronta sulle politiche di coesione, si sceglie di cristallizzare le differenze in termini di accesso dei cittadini a servizi essenziali, salute e istruzione su tutti, ragionando sulla spesa storica per definire i Livelli essenziali delle prestazioni. Significherà per i cittadini del Mezzogiorno meno servizi. Così come è un assurdo procedere a devoluzione di responsabilità su materie quali l’energia, le infrastrutture, ambiente, solo per citarne alcune, che sono al centro di decisioni politiche europee e mondiali. E invece che si fa in Italia? Si procede a una disordinata moltiplicazione di competenze che andranno solo a indebolire il Paese. Che dalle transizioni e le politiche industriali avrebbe bisogno come il pane di politiche organiche e coerenti».

I vertici del Pd

A Bucci fa eco il segretario pugliese del Pd Domenico De Santis: «Puntiamo a raccogliere decine di migliaia di firme in Puglia. “Non sarà semplice, visto il periodo estivo, ma abbiamo deciso di tenere aperti i circoli del partito tutti i giorni. Stiamo ricevendo decine di telefonate di adesione e sostegno, siamo fiduciosi di poter raggiungere il quorum considerando la battaglia comune all’unità del paese opposta al centrodestra che vuol dividere l’Italia in 21 staterelli».

In Basilicata

Oggi, intanto, anche il rinnovato Consiglio regionale della Basilicata si confronterà sull’autonomia differenziata. Il confronto è all’ordine del giorno della riunione che è prevista nel pomeriggio e che sarà presieduta da Marcello Pittella, leader locale di Azione. Per l’amministrazione Bardi potrebbe non trattarsi di un passaggio indolore. Già, perché il governatore, uomo di Forza Italia, è tendenzialmente favorevole alla legge Calderoli e il partito l’ha inserito anche nel “comitato di saggi” chiamato a vigilare suglie effetti pratici dell’applicazione della nuova norma. Pittella, invece, che alle spalle ha una storia riformista e progressista, ha già fatto sapere di essere contrario. Il rischio di rottura è dietro l’angolo.

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