«Il caporalato è un fenomeno che non risparmia il nostro territorio, basti pensare agli insediamenti all’ex tabacchificio di San Gervasio, in provincia di Potenza, o lo sfruttamento nel metapontino o nell’Alto Bradano. Il fenomeno va combattuto con l’impegno che contraddistingue la nostra federazione»: non ha dubbi Raffaele Apetino, nuovo segretario generale della federazione agroalimentare e ambientale della Cisl lucana.
Il congresso
Apetino è stato eletto al termine del consiglio generale della Fai-Cisl che si è svolto ieri a Matera. Alle spalle ha un’esperienza sindacale nazionale nel settore automotive e una grande formazione contrattualistica; non a caso è stato sub-reggente della Fai-Cisl lucana a partire da dicembre 2023. «Anche l’industria alimentare, con gli stabilimenti di Ferrarelle, Ferrero, Coca Cola, Barilla e i gruppi delle acque minerali – prosegue Apetino – contribuisce a creare posti di lavoro e alla crescita del pil regionale. E il nostro continuo presidio, con i delegati e le delegate, è strategico e imprescindibile».
L’addio di Buonaguro
Apetino prende il posto di Raffaella Buonaguro, reggente della Fai-Cisl lucana che ha aperto i lavori ricordando i temi centrali per il territorio: spopolamento delle aree interne, con quattro giovani lucani su dieci che si trasferiscono all’estero dopo aver conseguito la laurea, forestazione, sblocco del turnover degli operai idraulico-forestali. «La Basilicata è una delle regioni più verdi d’Italia, nonostante la gestione sia sciatta e poco oculata – sottolinea Buonaguro – Siamo passati dai 6.700 addetti del 2009 ai 2.500 odierni, perdendo in 15 anni il 70% degli occupati. Mettiamo fine alla visione di un settore assistenziale: i lavoratori meritano dignità e maggiore partecipazione ai processi decisionali».
Le parole di Sbarra
Al Consiglio generale ha partecipato anche il leader nazionale Luigi Sbarra: «Quello che inizia oggi è un grande progetto di rilancio e sviluppo di questa regione, in particolare del settore agroalimentare».