Il corso dell’amministrazione di Vito Leccese avrà un respiro internazionale. A dieci giorni dalla chiusura delle urne, che ha decretato la vittoria del neo sindaco di Bari, si inizia a pensare a come costruire la nuova Giunta. Nomi è ancora presto per farli, anche se potrebbero già essercene. Il primo cittadino non ha ancora terminato le convocazioni con tutte le forze politiche, pur avendo già incontrato il Pd con il quale, oltre alle altre liste e coalizioni, dovrà lavorare per chiudere il cerchio dei nomi e delle cariche. Il primo cittadino in pectore avrebbe espresso il desiderio di essere affiancato da un vicesindaco donna e ha parlato di ristrutturazione delle deleghe, con turnazione delle stesse. Ma mentre è ancora presto per il “toto nomi”, la direzione sarebbe già tracciata. Lo dimostra anche il viaggio che sindaco eletto ha voluto compiere, ancora prima di indossare la fascia tricolore, a Sieggiewi, comune maltese devoto a San Nicola, per partecipare alla proclamazione del nuovo primo cittadino Julian Borg. Ed è stato proprio Leccese, in qualità di capo di gabinetto del Comune, a stringere il gemellaggio tra la città maltese e quella del santo di Myra. Questo atto potrebbe essere un piccolo, ma significativo indizio di quella che sarà la direzione politica, internazionale e di ampio respiro.
Progetto Bari
Non ha dubbi Riccardo Montingelli, presidente di “Progetto Bari”. «C’è una sorta di congiunzione astrale – fa sapere Montingelli – nel fatto che uno dei sindaci più amati d’Italia sia in Europa e, che dopo 31 anni, a Bari ci sia il primo sindaco ambientalista del sud. Non dimentichiamoci che il nuovo primo cittadino ha ricoperto la carica di vicepresidente della commissione Esteri della Camera dei Deputati quando il presidente si chiamava Achille Occhetto. Non ci stupiremmo se volesse traghettare Bari verso una linea più europea. La città può essere una chiave di pace, grazie non solo alla posizione di crocevia del Mediterraneo, anche per il santo di Myra, ma soprattutto per la sua multiculturalità. Decaro e Leccese potrebbero sicuramente lavorare per fare di Bari, e della Puglia, non solo luogo di “orecchiette” e “patate riso e cozze”». Per quanto riguarda le caratteristiche dei futuri candidati, parola d’ordine sarà competenza e professionalità. «Progetto Bari – spiega – nasceva cinque anni fa con l’intento di candidare persone che non avevano mai ricoperto ruoli amministrativi. Giovani professionisti, medici, ingegneri, professori universitari e tutti coloro che hanno una storia di civismo, che è quella di Vito Leccese».
Il Pd
Il Partito democratico sta lavorando attivamente per completare il puzzle della Giunta, che probabilmente non sarà pronta entro il 10 luglio, data in cui Vito leccese potrebbe ufficialmente insediarsi. «Rinnovamento nella continuità – spiega il segretario Pd Gianfranco Todaro – è il comune denominatore del lavoro che stiamo facendo. La trattativa non è agevole, ci sarà un forte imprinting identitario sulla composizione della squadra, ma noi del Pd siamo a disposizione per mettere in campo le figure che richiede. Al momento non sappiamo ancora come avverrà la ristrutturazione delle deleghe. Il respiro internazionale è un valore aggiunto, ma bisogna fare i conti con la politica locale, non perdere di vista il territorio. Nella Giunta, il Partito democratico sta rivendicando e rivendicherà il percorso e i sacrifici che ha fatto nell’ultimo anno in sede di risultato e personalità elette e non elette, uscenti e non uscenti. Una figura ingombrante con la quale tutti dovranno fare i conti».
Il sociologo
Il candidato Michele Laforgia potrebbe invece esercitare un ruolo di controllo per quanto riguarda il tema della legalità. Ne è convinto il sociologo Leonardo Palmisano. «Laforgia potrebbe rimanere in Consiglio comunale – commenta – assumendo un ruolo di controllo. Ci sarebbe un forte bisogno, in un momento in cui il Comune è ancora a rischio scioglimento mafia. Leccese, in campagna elettorale, ha promesso uno “sguardo lungo”, ma per averlo ci vogliono occhi buoni. Reputo che in Giunta ci saranno alcune figure nodo, anche dal punto di vista umanitario, in grado di costruire, per Bari, una storia nazionale»