«Occorre l’immediata nomina di un commissario che possa coordinare le attività di contenimento nella fascia di cuscinetto sollecitando le amministrazioni pubbliche, ferrovie dello stato e altri enti a fare la propria parte, adottando da subito le opportune misure fitosanitarie». È l’appello lanciato da Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e di Cia Puglia, oltre che vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, che torna a sollecitare azioni concrete per il contrasto della Xylella in Puglia.
Durante un’audizione dei rappresentanti di Italia Olivicola nella XIII Commissione della Camera dei Deputati, il 25 giugno, Sicolo ha evidenziato, infatti, che «non bastano solo i piani di contenimento perché bisogna soprattutto promuovere la ricerca scientifica al fine di trovare la giusta terapia per salvare le piante. Fino ad oggi – afferma – abbiamo avuto solo diagnosi ma restiamo in attesa che la ricerca ci dia la terapia. Urge un intervento deciso della Regione Puglia, del Governo e della Comunità europea».
Già dal 2013 Cia Puglia aveva sollecitato le istituzioni per contenere il batterio della Xylella che sta colpendo l’olivicoltura pugliese e italiana. Più volte è stato richiesto un intervento da parte del Governo. Si è ripetutamente proposta l’idea di un commissario che abbia poteri e risorse adeguate in modo tale che possa coordinare la ricerca scientifica e mettere in pratica le misure di contrasto al contenimento del batterio nonché attuare un vero e proprio piano di rigenerazione della parte colpita, ossia il Salento.
«Bisogna rafforzare tutti gli strumenti e le iniziative di contrasto alla patologia, con cui stiamo già facendo i conti da oltre dieci anni, attraverso un più sistematico sostegno alla ricerca scientifica, creando e rafforzando una rete internazionale capace di trovare soluzioni finalmente efficaci», ha sottolineato Sicolo, invitando il Governo nazionale a «fare molto di più sul contrasto, onde evitare la diffusione della Xylella fastidiosa».
L’appello rivolto al Governo nazionale e all’Unione europea è quello a sostenere «la task force scientifica, in modo che la ricerca arrivi finalmente a soluzioni efficaci ed applicabili».