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Dagli sgravi ossigeno per il Sud

La recente annunciata proroga della decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024, divulgata dal Ministero del Lavoro, rappresenta un segnale vitale per l’economia del Mezzogiorno. Questa misura di sgravio contributivo, selettiva e condizionata all’approvazione della Commissione Europea, ha ottenuto un’estensione fondamentale che permette alle imprese del Sud di continuare a beneficiare di un supporto indispensabile per la loro competitività e capacità di occupazione.

Introdotta inizialmente per stimolare l’occupazione e l’investimento nelle regioni meridionali, la decontribuzione si configura come uno strumento per mitigare le disparità economiche interregionali. Essa prevede una riduzione percentuale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, calibrata annualmente fino al 2029.

In particolare, si tratta del 30% della contribuzione previdenziale per gli anni dal 2021 al 2025, scendendo progressivamente fino al 10% per gli anni 2028 e 2029. Il ruolo del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e quello della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, è stato decisivo in questo contesto.

Dopo dichiarazioni iniziali che non prevedevano ulteriori proroghe, le negoziazioni intensificate con la Commissione europea hanno permesso di riaprire le possibilità di estensione della misura. Questa azione riflette un governo attento e reattivo alle dinamiche territoriali e alle esigenze specifiche delle regioni meridionali. Questa misura di sgravio contributivo non è solo una boccata d’ossigeno temporanea, ma serve anche come preludio a una necessaria revisione organica dell’agevolazione.

Secondo il comunicato del Ministero del Lavoro, i prossimi mesi saranno cruciali per lavorare a una riformulazione della Decontribuzione che sia più sostenibile e più efficacemente orientata verso gli investimenti a lungo termine. I beneficiari della Decontribuzione sono datori di lavoro privati di diverse categorie, esclusi quelli del settore agricolo, domestico e finanziario.

La misura spetta anche a datori di lavoro con sedi legali fuori dalle regioni del Sud, ma che operano unità operative nelle aree designate, dimostrando così la flessibilità e l’inclusività del provvedimento. In conclusione, la proroga della Decontribuzione Sud è un esempio eloquente di come politiche mirate possano effettivamente contribuire al rafforzamento economico di aree meno sviluppate, mantenendo l’equilibrio tra necessità immediata di supporto e visioni strategiche a lungo termine.

L’impegno del governo in questa direzione dimostra una chiara volontà di promuovere una crescita equa e distribuita su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle dinamiche del Sud che continua a lottare con sfide economiche uniche e persistenti.

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