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Ballottaggio, alta tensione e bassa affluenza: a Bari è guerra a colpi di denunce

Urne aperte in Puglia e Basilicata per i ballottaggi che decreteranno i vincitori della tornata elettorale 2024. Tra città semi deserte e la morsa del caldo un primo dato emerge con forza: l’astensionismo. L’allarme lanciato al primo turno e gli appelli al voto non hanno sortito l’effetto sperato e lo spettro della defezione degli elettori…
Leccese ha pubblicato una sua foto mentre si reca in questura per sporgere denuncia sulle presunte irregolarità riguardo al voto di ieri

Urne aperte in Puglia e Basilicata per i ballottaggi che decreteranno i vincitori della tornata elettorale 2024. Tra città semi deserte e la morsa del caldo un primo dato emerge con forza: l’astensionismo. L’allarme lanciato al primo turno e gli appelli al voto non hanno sortito l’effetto sperato e lo spettro della defezione degli elettori continua ad aleggiare sui risultati. Una flessione di quasi 20 punti rispetto al primo turno quando il dato “territoriale” aveva retto rispetto a quello per le europee che non ha raggiunto la soglia del 50% facendo segnare il risultato peggiore di sempre.

L’affluenza

Sebbene ci sia ancora tempo fino alle 15 di oggi per recarsi ai seggi, scricchiolano i numeri registrati ieri alla chiusura delle operazioni di voto. Gli occhi sono puntati soprattutto su Bari, Lecce e Potenza. Alle 23 l’affluenza nel capoluogo pugliese si è fermata al 27,18% (al primo turno si era invece arrivati al 47,80%). Qui la partita si gioca tra il candidato del centrosinistra, Vito Leccese che due settimane fa ha ottenuto il 48% e Fabio Romito che si è fermato al 29%. Anche in questo caso l’area progressista di sinistra si è compattata intorno a Vito Leccese dopo l’accordo stretto con Michele Laforgia che al primo turno era sostenuto dal M5s e Avs.

L’esito del voto potrebbe essere apparso scontato a molti, tanto da causare una bassa affluenza. Lo stesso Leccese aveva lanciato un appello a inizio giornata. «Che vado a fare a votare, tanto vinciamo sicuro. Da stamattina sento ripetere questa frase. Bene, a parte toccare il corno porta fortuna che mi accompagna da giorni, vorrei che si capisse che nulla è scontato. E, soprattutto, che votare è un atto di responsabilità verso se stessi e verso la propria comunità. Andiamo tutti nei seggi a esprimere la nostra scelta, libera e democratica».

La sfida tra la candidata del centrodestra Adriana Poli Bortone e il sindaco uscente del centrosinistra Carlo Salvemini a Lecce è stata più accesa. Nel capoluogo salentino, infatti, nonostante la percentuale dei votanti sia più bassa rispetto al primo turno, l’affluenza per questo primo giorno di ballottaggio si è attestata al 45,35%. In ripresa anche i numeri di Potenza dove alle 23 era andato a votare il 41,10% degli elettori (era del 55% la percentuale al primo turno).

Lo scontro a Bari

A Bari la prima giornata di ballottaggio si è combattuta a suon di denunce, tra social network e questura. Primo a scagliare la pietra il candidato del centrodestra Fabio Romito che ha segnalato presunte irregolarità in una sezione elettorale. «Mi è arrivata una segnalazione da un seggio nel quale ad un elettore è stata consegnata una scheda già votata. Ancor più grave, quando dopo averla aperta, è uscito dalla cabina per mostrare che su quella scheda c’era già la X sul nome del candidato del centrosinistra, gli è stata consegnata una nuova scheda, ma quella che aveva in mano è stata imbucata».

In ultimo, osserva ancora Romito, «il presidente del seggio si è rifiutato di verbalizzare quanto accaduto. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di sporgere denuncia, e informato le autorità competenti. Sul posto è intervenuta la Digos che sta valutando eventuali provvedimenti». La polemica e le accuse da parte del centrodestra sono proseguite poi a mezzo social. Pronta la risposta di Vito Leccese che si è recato di persona in questura per sporgere un esposto-denuncia sia sulle presunte irregolarità nella sezione elettorale, che per ricostruire le diverse situazioni che si sono presentate nel corso della giornata e sulle quali adesso sarà la magistratura a dover effettuare tutte le verifiche del caso. «Le denunce, quelle vere, si fanno in questura, non sui social network», ha spiegato Vito Leccese che online, oltre a pubblicare una sua foto mentre si dirige in questura, annuncia di aver presentato denuncia. «Io ho fatto la mia. Se ci sono irregolarità la magistratura avrà modo di chiarire».

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