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Disastro ferroviario Andria-Corato, si torna in aula: al via il processo d’appello a Bari

C’è molta attesa per la prima udienza di appello per il processo sul disastro ferroviario di Andria-Corato del 12 luglio 2016, che si terrà questa mattina a partire dalle 9.30 a Bari. A poco più di anno dalla sentenza di primo grado, si apre il processo partito dalle contestazioni della Procura di Trani, oltre che…
Il processo di primo grado si concluse il 15 giugno scorso a Trani, presieduto dalla giudice Corvino

C’è molta attesa per la prima udienza di appello per il processo sul disastro ferroviario di Andria-Corato del 12 luglio 2016, che si terrà questa mattina a partire dalle 9.30 a Bari. A poco più di anno dalla sentenza di primo grado, si apre il processo partito dalle contestazioni della Procura di Trani, oltre che dagli unici 2 condannati. Lo scorso 15 giugno infatti il collegio presieduto dalla giudice Carmen Anna Lidia Corvino (Sara Pedone e Marina Chiddo giudici a latere) aveva pronunciato la sentenza del processo sulla strage dei treni, irrogando 2 condanne e 14 assoluzioni.

Condanne di primo grado

I condannati erano stati il coratino Vito Piccarreta, capostazione in servizio ad Andria e Nicola Lorizzo, capotreno sopravvissuto allo scontro. Per Piccarreta la sentenza è di 6 anni e mezzo mentre per Lorizzo è di 7 anni. Assolti invece gli altri 14 imputati e la società Ferrotramviaria (condannata solo per illecito amministrativo).

Un “tragico errore umano”

I giudici di Trani avevano infatti ritenuto il disastro un tragico errore umano, mentre la Procura punta a dimostrare che la causa sia stata ben più complessa: mancati investimenti in sistemi di sicurezza adeguati, carenze nella formazione del personale e violazioni reiterate delle norme di sicurezza.

Ben 373 pagine di ricorso sostengono la tesi dei pm tranesi, che chiedono una revisione della sentenza e condanne più severe. All’udienza, oltre ai pm e agli avvocati degli imputati, saranno presenti anche 19 parti civili, tra cui i Comuni di Andria, Corato e Ruvo.

Un anno dopo

Dopo quasi un anno dalla sentenza di primo grado, il processo torna in Corte d’Appello per fare luce su una delle stragi ferroviarie più gravi della storia italiana. I familiari delle vittime hanno poche parole per commentare la sentenza pronunciata dal Tribunale di Trani: «Una grande ingiustizia»

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