Tra la messa pomeridiana, le docce per i poveri, le attività Caritas e quelle di Libera, don Angelo Cassano, parroco della chiesa di San Sabino a Bari, è sommerso di messaggi. Di solidarietà, hashtag monotematici, abbracci virtuali e un muro di difesa che lo cinge, a proteggerlo. È la risposta della città all’attacco del capogruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Lui e Piantedosi
Gasparri è tornato con dichiarazioni al vetriolo su quella frase che don Angelo pronunciò il 23 marzo dal palco, in piazza Ferrarese, durante la manifestazione “Giù le mani da Bari”: «Piantedosi è il vero criminale». A distanza di tre mesi da quell’episodio e a poche ore dal voto, l’attacco del senatore: «Il ministro dell’Interno avrebbe dovuto querelarlo. Si deve scusare, è una vergogna».
La reazione social
Valanghe di messaggi hanno inondato la bacheca Facebook di don Angelo Cassano, in parte sotto l’hashtag #noisiamotuttiangelocassano. Foto che lo ritraggono con don Ciotti, selfie di testimonianza e frasi di solidarietà: “Grazie don Angelo Cassano per tutto l’impegno, la dedizione e la instancabile pazienza che metti nel rendere il mondo un posto migliore!”, “Con te don Angelo Cassano! Contro il metodo denigratorio, infamante e fascista! A testa alta, sempre!️”, fra le tantissime. Alle quali si associa il suo personale intervento nell’agone.
“La voglia di lottare”
“Ogni giorno mi alzo con il pensiero che siamo piccola cosa e che la vita è un dono, che dobbiamo metterci in gioco con i nostri limiti e le nostre fragilità ma mai tirarci indietro dinanzi alle responsabilità e alla possibilità di costruire un mondo più giusto, più bello, più dignitoso per tutti, ma con il sorriso anche di fronte a chi ci insulta senza mai cedere al rancore!!!!”. Il prete antimafia ringrazia tutti, “voi/noi che in tanti modi non vi rassegnate alle logiche dei più forti, dei potenti di turno, che non vi lasciate intimorire e continuate a servire questa comunità questa terra con passione e amore. Sì, solo perché amiamo, denunciamo i mali, tanti di voi sono un esempio per me e sono grato a Dio perché ci siete. Sale l’indignazione e la voglia di lottare di più insieme”.
La solidarietà al procuratore
E come un cerchio che si chiude, don Angelo dichiara la sua solidarietà anche nei confronti del procuratore Roberto Rossi, finito anche lui negli obiettivi degli strali di Gasparri: «Ho assistito all’audizione in commissione antimafia di Emiliano, non mi ha convinto. C’è stata anche l’audizione del procuratore di Bari che è secretata: mi limito a dire che sentendo quell’audizione ho capito perché qui a Bari le cose vanno in un certo modo», aveva accusato giovedì». Se Rossi non commenta, don Angelo chiosa: «Mi ha fatto ancora più male delle cose che ho sentito sul mio conto! Don Tonino diceva che le ferite di Gesù sulla croce sono come le feritoie da cui intravvediamo l’alba di un giorno nuovo».