Angelo Santoro ha ancora lacrime da piangere, nonostante 24 ore di fatica, sudore e disperazione. I sei ettari andati in fiamme, gli impianti inutilizzabili, la roulotte distrutta e le 650 galline salve per miracolo sono l’emblema di un sogno bruciato, di una sconfitta che chiama a raccolta tutti.
L’incendio doloso
Alle 13.30 di giovedì le fiamme hanno travolto i terreni della cooperativa Semi di vita (diretta da Angelo Santoro), nelle campagne di Valenzano. A dare l’allarme tre quarti d’ora dopo il sindaco del comune del Barese, Giampaolo Romanazzi. Sul posto vigili del fuoco, protezione civile, lo stesso Angelo Santoro e tutti i volontari della cooperativa. Le fiamme hanno distrutto la roulotte, danneggiato l’impianto idrico e quello elettrico, arrivando a lambire il pollaio. Salvi i cinque ettari seminati a farro e i due con gli alberi di melograno. «L’incendio è partito dal campo limitrofo – spiega -ma è esclusa l’autocombustione».
Il danno e il dolore
«Abbiamo lavorato con i vigili del fuoco fino alle 20.30, ma stanotte non ho dormito». Angelo non nasconde la sua disperazione: «I danni, quantificati sul momento, sono tra i 10 e i 15mila euro – dice con la voce rotta – e noi non ce li abbiamo».
Il progetto
Su quei campi ci lavora un pugno di giovani, una quindicina tra soci e ragazzi fuoriusciti dal circuito penale o provenienti dal carcere minorile, ai quali si offre un lavoro e una speranza. Finanziato in parte dal bando regionale “Pugliasociale-In” e in parte da privati (Gruppo Intesa Sanpaolo e Fondazione Vincenzo Casillo), coltiva prodotti ortofrutticoli che vengono venduti, tra l’altro, nel punto vendita di via Capurso, 15, a Valenzano. Ci sono poi le uova, bio come tutto il resto.
La ripartenza
«Già in tanti vogliono fare donazioni, lunedì partiremo con la campagna di crowfunding sulle nostre pagine social – dice Angelo – Anche oggi (ndr, ieri) abbiamo lavorato con le consegne. Per fortuna che ci conoscono e ci stimano in tanti. Sono disperato, ho pianto tutta la notte, ma poteva andare peggio. Il pollaio salvo, quegli ettari non coinvolti, potevamo perdere tutto. È stato un miracolo se non è avvenuto, solo un miracolo».