Se per Luca Zaia, presidente del Veneto, e Attilio Fontana, governatore della Lombardia, «ieri si è fatta la storia», i governatori del Sud sono in rivolta e non solo quelli di centrosinistra.
Occhiuto e Bardi in rivolta
Anche Roberto Occhiuto che guida la Calabria e il lucano Vito Bardi, ambedue di Forza Italia, non esultano per l’approvazione dell’Autonomia differenziata: «È stato un errore – dice il primo – Non so se i minimi vantaggi elettorali che il centrodestra avrà al Nord compenseranno la contrarietà dei cittadini del Sud, compresi quelli della nostra parte politica». Un pensiero che Bardi condivide: «Ci sono perplessità sull’accelerazione, quando si sarebbe potuto migliorare il provvedimento. Soprattutto con un fattore di riequilibrio , riducendo i divari infrastrutturali». Sono però i presidenti del centrosinistra, in particolare il quello della Campania Vincenzo De Luca, che hanno parole al vetriolo contro la nuova legge: «No, non è un’Italia più giusta e più forte. È un’Italia a rischio», dice De Luca che già nei mesi scorsi, insieme al collega pugliese Michele Emiliano, aveva ipotizzato un ricorso alla Corte costituzionale promosso proprio dalle Regioni.
Le associazioni in campo
Un’eventualità sollecitata fin da ieri da tanti, compresa l’associazione ambientalista Wwf che fa «appello affinché le regioni si mobilitino» in tal senso. Durissimo anche Antonio Decaro. Subito dopo l’approvazione l’europarlamentare ha detto che «la festa alla Camera con le bandiere della Lega mostra il vero volto del Governo che ha come unico obiettivo quello di spaccare il Paese e far sì che i più ricchi diventino sempre più ricchi e le ingiustizie tra Nord e Sud aumentino». Mentre il deputato Pd Claudio Stefanazzi ha posto l’accento «sulla fretta con il favore delle tenebre per approvare un provvedimento imbarazzante».