Sta scontando una condanna definitiva a oltre quattro anni di reclusione ma, per i suoi fratelli, il ginecologo Oscar La Penna – accusato di violenza sessuale nei confronti di due pazienti – andrebbe scarcerato per motivi di salute.
I fratelli del professionista, originario di Gallipoli ma che per 35 anni ha prestato servizio all’ospedale Perrino di Brindisi, si sono incatenati davanti al tribunale di Lecce mostrando striscioni e cartelli.
I fatti per cui il ginecologo è stato condannato risalgono al 2019.
Francesco, Laura, Giuseppe e Maria Antonietta La Penna ritengono che le condizioni di salute del fratello siano incompatibili con il regime carcerario.
«Nostro fratello – dicono – sta morendo tra l’indifferenza di tutti. Il suo stato di profonda prostrazione iniziato nel 2019 lo ha già portato a compiere gesti di autolesionismo. Non mangia da più di un mese ed è così debilitato da essere costretto su una sedia rotelle».
Da quando «è uscito dall’ospedale – osservano i familiari – non è stato ancora visitato da nessuno nella casa circondariale di Lecce dove è stato trasferito e temiamo che ogni minuto senza cure e assistenza possa essere fatale per lui».
I quattro fratelli hanno spiegato che «non si tratta di una protesta contro la giustizia. Per quel risvolto andremo avanti fino all’ultimo perché crediamo nella sua innocenza, ma – hanno concluso – chiediamo ai giudici di concedergli i domiciliari perché possa ricevere le cure e l’assistenza del caso».