Dopo lo sciopero del 13 giugno scorso e le tensioni, sono in programma i primi incontri istituzionali per discutere la situazione di crisi che attanaglia lo stabilimento Leonardo di Grottaglie: obiettivo è garantire un futuro industriale ed occupazionale al territorio. I lavoratori, durante lo sciopero, avevano cercato di dirigersi verso l’aeroporto, ma sono stati bloccati dalle forze di polizia a causa dell’arrivo delle delegazioni straniere per il G7.
Programmati due incontri
Questa mattina si terrà un incontro in Regione Puglia, alla presenza dei sindacati, dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci e del capo della task force Lavoro della Regione, Leo Caroli. La partecipazione dell’azienda è ancora incerta. Un altro incontro è previsto per il 24 giugno a Roma tra i sindacati e Leonardo, che ha già incontrato le organizzazioni sindacali a Grottaglie alla fine di maggio.
La produzione da diversificare
Nello stabilimento si realizzano due sezioni della fusoliera in composito del Boeing 787 e questa attualmente è l’unica commessa: durante l’incontro delle scorse settimane, Leonardo aveva comunicato che Boeing, a causa di suoi problemi, sta ritirando meno fusoliere del previsto per il 787, portando al limite la capacità di stoccaggio del sito. Questo potrebbe causare una fermata della produzione di quattro mesi. Le sigle sindacali avevano contestato all’azienda che aveva garantito la diversificazione, che risulta non sufficiente perché il business è complicato. Non è chiaro se il 24 giugno si discuterà solo della gestione della fermata produttiva o se saranno presentati nuovi progetti per ridurre la dipendenza dello stabilimento dalla produzione delle due fusoliere del 787. I sindacati prevedono un possibile nuovo ricorso alla cassa integrazione, come già avvenuto nel 2022, quando l’industria aeronautica era ancora colpita dagli effetti del Covid. A Grottaglie lavorano circa 1000 persone, con altre 200 trasferite in altri stabilimenti Leonardo, mentre l’indotto occupa ulteriori 250 unità.