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Puglia, l’agroalimentare non basta: export in flessione nei primi tre mesi del 2024

Dopo due anni di crescita sostenuta delle esportazioni nazionali (+19,2% nel 2021 e +20,2% nel 2022), in gran parte riconducibili alla fase di recupero post Covid, nel 2023 l’export nazionale ha registrato una battuta d’arresto, confermando di fatto il livello delle vendite sui mercati esteri conseguito nell’anno precedente (l’incremento sul 2022 è stato di soli…

Dopo due anni di crescita sostenuta delle esportazioni nazionali (+19,2% nel 2021 e +20,2% nel 2022), in gran parte riconducibili alla fase di recupero post Covid, nel 2023 l’export nazionale ha registrato una battuta d’arresto, confermando di fatto il livello delle vendite sui mercati esteri conseguito nell’anno precedente (l’incremento sul 2022 è stato di soli 10 milioni di euro). Solo grazie alla marcata flessione delle importazioni (-10,4%), il saldo commerciale nel 2023 è risultato positivo e pari a +34 miliardi di euro, stesso valore assoluto conseguito nel 2022, ma con il segno negativo davanti.

Il Sud vola

A fronte della dinamica stazionaria dell’export nazionale nel 2023 si evidenziano dinamiche territoriali molto differenziate: forte incremento dell’export al Sud (+16,9%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,4), mentre si è registra una flessione per il Nord-est (-0,8) e il Centro (-3,1) e una netta contrazione per le Isole (-19,2). Le regioni più dinamiche all’export nel 2023 sono state Campania (+29,2%), Calabria (+22,7), Molise (+21), Abruzzo (+13,6), Piemonte (+7,3), Basilicata (+5,4) e Toscana (+4,7). Al contrario quelle che hanno ottenuto le riduzioni più marcate sono state Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,5), Sicilia (-16,6), Friuli-Venezia Giulia (-13,6), Marche (-12,3) e Lazio (-9,7). I dati territoriali dell’export relativi al primo trimestre 2024 recentemente pubblicati dall’Istat mostrano, in un quadro di flessione delle esportazioni nazionali rispetto al primo trimestre 2023 (-2,8%), una marcata crescita per le Isole (+8,9) e un incremento per il Sud (+4,3%), mentre il Nord-est (-2,4) e il Nord-ovest (-3,4) mostrano una flessione e il Centro (-10,4) una decisa contrazione. A livello regionale, si contraggono nel primo trimestre 2024 le esportazioni di Marche (-55,5%), Basilicata (-35,3) e Liguria (-14,7), mentre l’export è in marcata crescita per Calabria (+26,9), Molise (+22,2), Abruzzo (+12,4) e Campania (+9,6).

Lo scenario in Puglia

Nel primo trimestre 2024, le esportazioni della Puglia si riducono del 5,1% rispetto al primo trimestre del 2023 e questo determina una riduzione del loro peso sulle esportazioni nazionali che passa dall’1,6 all’1,5%. Per quanto riguarda i settori dell’export pugliese che contribuiscono maggiormente alle esportazioni nazionali, le vendite all’estero di prodotti alimentari, bevande e tabacco crescono di oltre 20 punti, con un contributo alle esportazioni nazionali del settore che passa da 2,6 al 2,9%. In crescita, ma con una dinamica molto più contenuta (+0,3%), sono anche le esportazioni dalla Puglia di prodotti di agricoltura, silvicoltura e pesca, il cui contributo all’export nazionale è pari al 6%. In forte contrazione, invece, le esportazioni dalla Puglia di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere che si riducono di oltre il 50% nel primo trimestre 2024, di conseguenza il contributo della Puglia alle esportazioni nazionali di questi prodotti si ridimensiona dal 20,3 al 14%.

Gli altri settori

Per quanto riguarda l’export dalla Puglia negli altri principali settori manifatturieri, si rileva nel primo trimestre 2024 una marcata flessione nelle vendite di mobili (-7,7%) con una quota sulle esportazioni nazionali che rimane tuttavia costante e pari al 3,3%, e una forte riduzione dei mezzi di trasporto (-16) con una quota delle esportazioni pugliesi sul totale nazionale del settore che si riduce dal 3,4 al 2,7%. In espansione sono invece le vendite all’estero dalla Puglia di articoli in gomma (+4,6%) con una quota sull’export nazionale di settore che passa dal 2,2 al 2,4%, e di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+5,1) con una quota in crescita sull’export nazionale (dal 1,5 al 1,6). Risultano invece in flessione le vendite dalla Puglia di articoli in pelle e simili (-2,4%) e di articoli in gomma e materie plastiche (-1). Questi settori si caratterizzano tuttavia per una quota in crescita della Puglia sulle esportazioni nazionali che evidenzia come le esportazioni pugliesi abbiano resistito meglio delle altre regioni rispetto al calo delle vendite all’estero di prodotti.

Stefano Menghiniello è direttore centrale dell’Istat

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