La fuga, all’estero, per non incontrarli più. Paola, ma il suo vero nome è un altro, ora ha 16 anni e ancora molta rabbia dentro per quello che nel 2022 ha dovuto subire, per paura, per imbarazzo, per non sentirsi più offendere, chiamare “bambina di merda”. Violentata, a turno e insieme, in un appartamento del quartiere Libertà di Bari, da quei due ragazzi più grandi di lei. Ricattata e invogliata a prostituirsi.
Il processo
Ieri mattina, al tribunale di Bari, con la richiesta di condanna a 9 anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo nei confronti di un 21enne e un 22enne, si è consumato uno degli ultimi atti di una vicenda giudiziaria, dai contorni inquietanti, avvenuta il giorno di san Nicola del 2022 e che è contenuta negli atti di una lunga e sofferta testimonianza.
Il racconto
La storia di quelle tre ore, consumatesi al sesto piano di un appartamento al quartiere Libertà l’8 maggio 2022 è nel racconto fatto da Paola e acquisito con la formula dell’incidente probatorio dinanzi alla gup Luigia Lambriola il 9 novembre 2022, alla pm Carla Spagnuolo, alla sua avvocata Uljana Gazidede e alla presenza di una psicologa per l’ascolto protetto. Paola conosce Vittorio su una app, poi si incontrano, lei non è molto propensa a lasciarsi andare, è sulla difensiva per indole. Poi cede, diventa il suo fidanzato, «con lui ho perso la verginità».
La rottura
Ma lui è aggressivo e offensivo, manifesta strane intenzioni nei confronti dei suoi genitori, «voleva fare sesso con mia madre e del male a mio padre». Le liti, le minacce: «Io gli avevo detto che mi aveva stancata, iniziò a insultarmi, gli ho augurato il male e lui ha detto che me l’avrebbe fatta pagare». Paola incontra Alessio, per un appuntamento, nei pressi della stazione, chiacchierano e scherzano. Non sa che conosce bene il suo ex fidanzato, ma lo scopre poco dopo. L’indomani si vedono proprio a casa sua, ma Vittorio non c’è, arriverà poco dopo. I due, come racconterà lei alla polizia, al suo rifiuto di fare sesso “a tre”, come proposto da loro, le prendono di forza la testa, per costringerla a un rapporto orale, poi la insultano, la scherniscono: “bambina di merda”.
L’incubo
A turno hanno un rapporto sessuale con lei, poi quando lei cerca di andare via la minacciano dicendo di averle fatto foto e video con il telefonino. La bloccano sul letto, la mordono, la graffiano e schiaffeggiano. Poi l’incubo finisce e Vittorio la riaccompagna a casa, «diceva che mi voleva bene», non prima di averla fatta visionare da una 30enne arrivata nell’appartamento: «Mi ha fatto i complimenti, mi ha detto che promettevo bene e che mi avrebbe fatto guadagnare tanti soldi se accettavo di accontentare sessualmente alcune sue conoscenze».