La Procura di Bari ha chiesto condanne per un totale di quasi 450 anni di reclusione a carico di 34 imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi.
Le richieste arrivano a 26 anni dal primo reato contestato e a 20 anni dall’ultimo. Diversi reati sarebbero ormai prescritti.
In particolare, ad alcuni imputati è contestato l’aver fatto parte (come promotori, affiliati o partecipi) del clan Velluto dei quartieri San Pasquale e Carrassi di Bari, diretto – secondo l’accusa – da Domenico Velluto e Giovanni Fasano.
L’associazione, che operava anche nel quartiere Poggiofranco, era soprattutto finalizzata al traffico di droga e aveva articolazioni anche nei comuni di Capurso, Acquaviva delle Fonti, Monopoli e Corato.
Le richieste, arrivate oggi al termine di una lunga udienza svoltasi dinanzi al tribunale di Bari, segnano uno dei punti finali di una vicenda processuale lunghissima: ad alcuni imputati sono contestati fatti risalenti addirittura al 1998, la maggior parte degli addebiti è compreso tra il 2002 e il 2004.
Nel processo era coinvolto anche il pusher e pr Francesco Vitale, morto a Roma nel febbraio 2023, a 45 anni, dopo essere precipitato dal balcone di un appartamento nel quartiere Magliana. Per il suo omicidio la Procura di Roma ha recentemente chiesto tre condanne a 18 anni. Per il padre Domenico è stata chiesta la condanna a 10 anni e 4 mesi di reclusione.
Le pene più alte (30 anni) sono state chieste per Domenico Velluto e Giovanni Fasano. Il pm della Dda Fabio Buquicchio ha chiesto la condanna a 26 anni per Carlo Biancofiore, a 25 per Francesco Buono e Mario Di Gioia, a 23 anni e 8 mesi per Angelo Spano, a 22 anni per Giovanni Belviso.
Per gli altri imputati sono state chieste condanne dai 18 anni e 8 mesi ai 2 anni di reclusione.
Molti capi di imputazione sono caduti in prescrizione, per quattro imputati è stata chiesta l’assoluzione per prescrizione dei reati. La sentenza è prevista per il prossimo 31 ottobre dopo le repliche delle difese.