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In Puglia la finanza etica a sostegno della crescita delle imprese: «Una terra di pionieri»

Circa 1600 soci e oltre 2800 clienti solo tra Puglia e Molise, in larga parte concentrati tra la Daunia e il tacco dello Stivale. Raccolti 29 milioni di euro di risparmio nel solo territorio pugliese, con crediti in corso per 52 milioni di euro: segno dell’attenzione riposta nei confronti del Mezzogiorno. Sono i numeri forniti…

Circa 1600 soci e oltre 2800 clienti solo tra Puglia e Molise, in larga parte concentrati tra la Daunia e il tacco dello Stivale. Raccolti 29 milioni di euro di risparmio nel solo territorio pugliese, con crediti in corso per 52 milioni di euro: segno dell’attenzione riposta nei confronti del Mezzogiorno. Sono i numeri forniti da Banca Etica nell’evento dedicato ai suoi 25 anni di attività, ospitato al Villaggio don Bosco di Foggia, sede operativa della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus.

La convention

Una scelta che premia i cosiddetti “pionieri dell’etica” i quali, proprio nel foggiano, diedero vita all’allora denominata Cooperativa Arcobaleno che si attivò e contribuì alla raccolta del capitale sociale necessario alla costituzione del sodalizio, avvenuta nel 1999. Prima ancora della nascita formale della stessa Banca Etica. «Più di 25 anni fa la finanza etica è arrivata nel Mezzogiorno ed è partita proprio da qui, quando si svolse il primissimo corso di animatori della finanza etica del Sud, come si chiamava allora», ha raccontato in merito Michele Gravina, vice direttore di Banca Etica ed ex direttore dell’area Sud, per poi aggiungere «in questi anni abbiamo rappresentato un’occasione di lavoro e sviluppo per tanti enti del Terzo Settore: oggi molte imprese sono nostre socie e non avrebbero avuto possibilità di crescita senza il supporto finanziario di Banca Etica».

Continua ancora Gravina «Nella provincia di Foggia poi, possiamo contare su oltre 400 soci a conferma di un percorso che negli anni ha coinvolto anche le altre regioni».

La situazione pugliese

In Puglia più che altrove, infatti, Banca Etica – specializzata nel micro credito ma anche su una oculata scelta degli investimenti in grado di coinvolgere soci e creditori – sostiene realtà che altrove troverebbero difficoltà nel ricevere finanziamenti.

Da chi si occupa del reinserimento sociale, dell’accoglienza dei migranti, dei lavoratori stagionali, fino a chi tratta ambiente e sostenibilità, con particolare attenzione per l’agricoltura sociale e biologica.

Sottolinea a riguardo Gravina «Un esempio lo abbiamo nella cooperativa cerignolana Pietra di Scarto, nostra socia, impegnata nel diffondere la cultura dell’antimafia».

Concetti che trovano forza anche nelle parole di Anna Fasano, presidente di Banca Etica «qui investiamo più di quanto raccogliamo come dimostrano i dati di credito che in Puglia sono quasi il doppio di quanto ricevuto, convinti nel voler supportare il Mezzogiorno, contrariamente a quello che avviene mediamente nel sistema bancario, dove solitamente gli istituti di credito investono al Nord parte di quanto raccolto al Sud».

I dati in Capitanata

In quest’ottica lo confermano, nel solo territorio della Capitanata, realtà come Emmaus, Sanità Più, Aranea, Medtraining, Consorzio Icaro, L’Aquilone e altri sodalizi versati nel sociale e del volontariato. «Accompagnare la crescita di Banca Etica è stato ed è tuttora un modo concreto per lavorare per la pace» ha chiosato nel suo intervento Rita De Padova, presidente della Fondazione che ha ospitato l’evento, che ha concluso «significa conoscere e poter scegliere come investire i nostri soldi e rifiutarsi di finanziare, per esempio, il mercato delle armi».

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