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Sposa un salentino e resta vedova, Beatriz è italiana: «Ho fatto guerra alla burocrazia»

Dalla Colombia al Capo di Leuca, dove ha trovato l’amore della sua vita, con cui ha messo su famiglia, rimboccandosi le maniche e lavorando. Ma il sogno di diventare cittadina italiana si è bruscamente interrotto per un cavillo burocratico, dovuto alla tragica e prematura scomparsa del marito, tanto da vedersi respingere la domanda. Una lunga…

Dalla Colombia al Capo di Leuca, dove ha trovato l’amore della sua vita, con cui ha messo su famiglia, rimboccandosi le maniche e lavorando. Ma il sogno di diventare cittadina italiana si è bruscamente interrotto per un cavillo burocratico, dovuto alla tragica e prematura scomparsa del marito, tanto da vedersi respingere la domanda. Una lunga storia di pastoie burocratiche, leggi rigide e tanta sofferenza.

Ma Beatriz Eugenia Rodriguez Pelaez, nata a Cali, in Colombia nell’ottobre del 1968, è stata tenace ed è diventata cittadina italiana all’età di 56 anni, superando così tutti gli ostacoli che le hanno reso la vita difficile negli ultimi anni.

La storia di Beatriz

La donna era sposata con un imprenditore di Andrano. Una storia d’amore iniziata nella metà degli anni Novanta culminata con le nozze celebrate nel 2013, dopo che, dal 2000, i due avevano deciso di vivere stabilmente in Italia e precisamente nella località che si affaccia sull’adriatico.

In Colombia i due avevano messo al mondo anche un figlio, cresciuto in Italia. Avendo maturato i requisiti di legge, a marzo 2020 la signora Rodriguez ha presentato domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana. Tuttavia, a luglio dello stesso, in tragiche circostanze che hanno scosso l’intera comunità del Capo di Leuca, venne a mancare l’amato congiunto: colto da un malore mentre faceva il bagno nelle acque di Andrano. Si chiamava Michele Arsieni, conosciuto e stimato dai suoi concittadini.

Il dramma

Al dramma per la grave perdita, si aggiunse presto un’altra brutta notizia: la domanda di cittadinanza presentata dalla donna venne rigettata per «intervenuta cessazione degli effetti civili del matrimonio». In pratica, le norme italiane che regolavano il diritto di cittadinanza prevedevano che i requisiti di legge dovevano essere mantenuti sino all’adozione del provvedimento amministrativo, iter che a volte si conclude anche a distanza di molti anni.

Con la morte del marito, la signora non risultava più coniugata con un cittadino italiano e quindi era venuto meno uno dei requisiti previsti dalla legge per poter godere del titolo di cittadina italiana.

La promessa d’amore

Facendo fede alla promessa fatta al suo amato Michele, la combattiva donna decise di rivolgersi agli avvocati Raffaele Zocco e Maurizio Nicolardi del foro Lecce, i quali hanno impugnato il provvedimento.

Dopo una lunga battaglia giudiziaria, i legali sono riusciti a dimostrare che le norme sul diritto di cittadinanza sono ingiuste, ottenendo una inaspettata sentenza favorevole. E quando sembrava tutto risolto, altri problemi hanno ostacolato l’iter, per un rimbalzo di responsabilità tra uffici.

Doppio ricorso

Di nuovo la donna ha dovuto far ricorso al tribunale che ha ordinato al ministero dell’Interno e all’ufficiale dello stato civile, di iscrivere la donna nei registri dello stato civile della cittadinanza italiana. E così, esattamente 24 anni dopo il suo arrivo in Italia, nel Comune di Andrano, alla presenza del funzionario dello stato civile, dei suoi legali e degli amici che l’hanno sempre sostenuta, Beatriz Eugenia Rodriguez Pelaez ha finalmente giurato la sua fedeltà alla Repubblica Italiana e alla costituzione mantenendo la promessa fatta al marito.

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