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Uccisa durante la lite, oggi il funerale di Irene Margherito a Brindisi: dopo l’autopsia l’esame dei telefoni

Si svolgerà questo pomeriggio alle 16, presso la chiesa del rione La Rosa, il funerale di Irene Margherito, 47enne di Brindisi, uccisa con un colpo di pistola alla testa dal cognato, Adamo Sardella, 55enne brindisino, accusato di omicidio, con l’aggravante di futili motivi. Il nullaosta per la cerimonia funebre è stato dato dalla pm Paola…
Irene Margherito è stata colpita a morte da un proiettile alla testa durante una lite familiare sulla complanare della statale 7

Si svolgerà questo pomeriggio alle 16, presso la chiesa del rione La Rosa, il funerale di Irene Margherito, 47enne di Brindisi, uccisa con un colpo di pistola alla testa dal cognato, Adamo Sardella, 55enne brindisino, accusato di omicidio, con l’aggravante di futili motivi. Il nullaosta per la cerimonia funebre è stato dato dalla pm Paola Palumbo, dopo l’autopsia e gli esami istologici sul materiale biologico eseguiti sul cadavere della donna dal medico legale, Domenico Urso. Il professionista avrà 60 giorni per depositare la perizia. L’esame autoptico è stato sufficiente per calcolare la traiettoria e la distanza del colpo di pistola, una calibro 7,65.

La dinamica

L’arma è stata impugnata da Sardella, il quale, in sede di interrogatorio di convalida dell’arresto, ha ammesso di aver sparato lo scorso 26 maggio sulla complanare della statale 7, che collega Brindisi a Taranto, all’altezza della Cittadella della Ricerca. L’uomo è attualmente in carcere ed è anche accusato di tentato omicidio del nuovo compagno della cognata, Franco Acquaviva, 54enne di Mesagne, e di porto abusivo di arma da fuoco, con matricola abrasa. Margherito, che in vita aveva espresso la volontà di donare i propri organi, lascia due figli, un uomo ed una donna, entrambi sposati. La figlia, convolata a nozze da poco, stava per renderla anche nonna.

Il cordoglio

Tra i tanti commenti di cordoglio pubblicati sul profilo del social Facebook della donna, spicca proprio quello della figlia: «Mamma, ti prometto che ti farò giustizia». Secondo quanto emerso dalle indagini, l’omicidio rientrerebbe in un contesto di una vera e propria faida familiare che si trascinerebbe da anni. Le sorelle Margherito avevano sposato i fratelli Sardella. Il marito della vittima, però, è venuto a mancare nel 2011 e solo di recente la donna ha intrapreso una relazione sentimentale con Acquaviva. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe stato un alterco che vedrebbe da una parte il figlio di Irene Margherito e Sardella e dall’altra la stessa vittima ed il compagno. L’incontro avvenuto quella domenica tra i quattro protagonisti avrebbe dovuto avere fini chiarificatori, sfociati, però, prima in una violenta lite (Acquaviva avrebbe utilizzato anche il fodero di una katana. Infatti, è stato denunciato a piede libero per il possesso dell’arma, ndr) e poi in una pistolettata. Dalle immagini delle telecamere di zona acquisite dagli investigatori, si vedono due auto, un Volkswagen Golf con a bordo Sardella ed il figlio della donna ed una Nissan Juke con a bordo Margherito ed il compagno. La Nissan sarebbe stata colpita dai proiettili per tre volte, uno è stato fatale a Margherito. Acquaviva, invece, ha riportato soltanto ferite di lieve entità alla testa.

L’analisi dei cellulari

Intanto, i poliziotti del commissariato di Mesagne, diretti dal vicequestore Giuseppe Massaro, e quelli della Squadra Mobile, coordinati dal vicequestore Giorgio Grasso, stanno per analizzare le conversazioni presenti sui telefoni cellulari, avvenute sulle app di messaggistica e sui vari social network. Da capire il motivo per il quale Sardella si sia presentato armato all’appuntamento.

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