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«Le disuguaglianze frenano lo sviluppo»: esperti a confronto in vista del G7 in Puglia

L'Italia si conferma come uno dei paesi con il più alto divario tra ricchi e poveri in Europa, e il problema si aggrava se si considerano le disuguaglianze ereditate, quelle cioè che dipendono da fattori come la famiglia di origine, il genere e il colore della pelle. A lanciare l'allarme è Vito Peragine, direttore del…

L’Italia si conferma come uno dei paesi con il più alto divario tra ricchi e poveri in Europa, e il problema si aggrava se si considerano le disuguaglianze ereditate, quelle cioè che dipendono da fattori come la famiglia di origine, il genere e il colore della pelle.

A lanciare l’allarme è Vito Peragine, direttore del dipartimento Economia e Finanza dell’Università di Bari, in avvio del convegno internazionale sulle disuguaglianze organizzato dall’ateneo barese in collaborazione con la London School of Economics che porterà nel capoluogo pugliese un centinaio di esperti provenienti dalle più rinomate università del mondo per presentare le ultime ricerche su disuguaglianze economiche sociali, territoriali e lanciare idee ai grandi del G7, il meeting dei leader mondiali che si terrà proprio in Puglia dal 13 al 15 giugno.

«Le disuguaglianze ereditate in Italia sono tra le più alte d’Occidente», afferma Peragine, «e questo rappresenta un freno allo sviluppo non solo delle persone e delle famiglie, ma dell’intero sistema economico».

Il dato è ancora più preoccupante nel Mezzogiorno, dove a una bassa crescita si aggiunge un’alta concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi e la maggiore incidenza di fattori ereditari che limitano le opportunità individuali.

Per contrastare questo fenomeno, sarà lanciato il primo database internazionale che raccoglie stime sulle disuguaglianze e le opportunità in circa 80 Paesi del mondo.

«Il database – ha spiegato il professore – è il frutto di un decennio di lavoro da parte di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bari, della London School of Economics e della Banca Mondiale. Si concentra proprio sulle disuguaglianze ereditate, che rappresentano circa il 40-50% delle disuguaglianze totali».

Per Peragine «è difficile immaginare una crescita economica duratura senza un’equa distribuzione delle opportunità», ha aggiunto Peragine. «E infatti l’Italia negli ultimi 20 anni non è cresciuta».

L’incontro sarà un’occasione importante per mettere a fuoco il tema delle disuguaglianze e per individuare soluzioni che favoriscano una crescita economica più equa e sostenibile.

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