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Tari, la “tariffa adeguata” poco applicata: solo un Comune in Puglia, zero in Basilicata

La “tariffa adeguata” questa sconosciuta. In terra pugliese è applicata solo a Bitetto, mentre muove i primi passi a Modugno e s’intravedono segnali d’interesse a Lecce, Noci, Rutigliano, Martina Franca e anche San Giovanni Rotondo, dove il sindaco Michele Crisetti, ha inserito l’argomento dopo le polemiche innescata per l’aumento della Tari nella campagna elettorale per…

La “tariffa adeguata” questa sconosciuta. In terra pugliese è applicata solo a Bitetto, mentre muove i primi passi a Modugno e s’intravedono segnali d’interesse a Lecce, Noci, Rutigliano, Martina Franca e anche San Giovanni Rotondo, dove il sindaco Michele Crisetti, ha inserito l’argomento dopo le polemiche innescata per l’aumento della Tari nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale.

In Basilicata, invece, non c’è traccia del modello che favorirebbe una migliore qualità del servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni. Anzi, i piccoli borghi – che abbondano in Basilicata – sono quelli che potrebbero maggiormente trarre beneficio dall’introduzione della “tariffa adguata”, come ha evidenziato in più occasioni Legambiente.

Intanto, resta da comprendere l’azione degli aro sui territori di Puglia e Basilicata. Nei 27 Aro (ambiti di raccolta ottimale) che gestiscono sotto il profilo pubblico la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in cui è suddivisa la Regione Puglia la raccolta differenziata si attesta tra il 60 e il 70 per cento. Fanno eccezione i distretti di Taranto01 che ha proprio nel capoluogo il comune maggiore e di Lecce07, dove insiste, tra gli altri comuni, Otranto, i quali si fermano al 22,35 per cento il primo e al 32,8 il secondo. I restanti ambiti invece appaiono, dai dati rilevati dalla Regione, ma forniti dai diversi municipi, aver assorbito la cultura di differenziare i rifiuti solidi urbani, ma anche ingombranti, elettronici e di materiali edili. Il più virtuoso, secondo questi numeri, è l’ambito di Bari02 i cui dati sulla differenziata arrivano fino all’80,74 per cento.

Questi valori sono confermati anche nei dati riferiti ai primi quattro mesi del 2024. Per quanto riguarda, invece, il totale regionale i comuni pugliesi raccolgono il 57,77 per cento dei rifiuti in modo differenziato, quindi più della metà delle 131 mila 143 tonnellate di rifiuti urbani prodotti dai pugliesi arrivano ai centri di raccolta divisi per categoria: carta, vetro, metalli e umido, pari a oltre 76 mila tonnellate, lasciando in discarica in modo indifferenziato la restante parte ovvero poco più di 55 mila tonnellate.

Questi dati sono in linea con l’andamento consolidato già da due anni, anche se tra marzo e aprile di quest’anno i numeri rilevati raccontano di una tendenza all’incremento di differenziata con una crescita di ben dieci punti percentuali. Ovviamente, una percentuale molto alta di materiali raccolti in modo differenziato la raggiunge la plastica, attestando, sempre nei primi quattro mesi del 2024, il numero di tonnellate raccolte dai comuni della Regione a oltre 3500 tonnellate. Molto meno sono i metalli con una raccolta nello stesso lasso temporale di quasi 300 tonnellate. Alta è la quota di carta e cartone raccolti in modo differenziato: oltre 6500 tonnellate. E’ però il vetro il materiale che i cittadini pugliesi riciclano in modo più consistente. Infatti nella regione sono state raccolte ben 7 mila e duecento tonnellate di bottiglie e contenitori in vetro solo da gennaio ad aprile di quest’anno.

Questi enormi risultati raggiunti nella raccolta differenziata sono in parte motivati dalla diffusa cultura ambientale che ormai ha fatto breccia in cittadini e imprese e dall’altro a un incremento della raccolta porta a porta come avviene, ad esempio, nell’Aro Fg04 dove i cittadini del Basso Tavoliere che comprende i comuni di Cerignola, Orta Nova, Stornara, Stornarella, Ordona e Carapelle diversificano la raccolta già nelle abitazioni per poi conferire i sacchetti con i diversi materiali a precisi punti di raccolta dove vengono recuperati dagli operatori dell’azienda titolare del servizio. Un metodo di lavoro che ha consentito di eliminare tutti i cassonetti nei centri urbani di quelle città.

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