Da tempo, i carabinieri forestali hanno programmato Piani di Azione per i controlli legati alle norme della legge 238/2016 che disciplina la gestione delle sostanze depositate in cantina per contrastare i reati legati alle adulterazioni e sofisticazioni di vini.
In questo settore, i militari operano in stretta collaborazione con l’Icqrf, l’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che rappresenta l’organo di controllo ufficiale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Gli interventi congiunti sono diretti alla prevenzione e repressione delle frodi a danno alle qualità dei prodotti agroalimentari e degli illeciti in tema di contraffazione ed adulterazioni, con l’obiettivo primario della sicurezza alimentare del consumatore.
In questo quadro, i militari del Gruppo carabinieri forestale di Foggia e del Nucleo di Cerignola e gli operatori dell’Icqrf di Puglia e Basilicata hanno svolto una mirata e meticolosa attività di verifica nei confronti di un sito aziendale vitivinicolo di Cerignola, scoprendo alcune irregolarità.
In particolare, è stata riscontrata la presenza di acque non denaturate in silos vinicoli. Nel perimetro dell’impianto, sono stati rinvenuti 518.149 litri di acque di vegetazione proveniente dalla lavorazione di mosti muti non denaturata ai sensi di legge all’interno di quattro silos.
Dopo le specifiche verifiche e i campionamenti sul prodotto, i carabinieri e gli ispettori dell’Icqrf, hanno proceduto al sequestro amministrativo dei quattro silos contenenti il prodotto non conforme e hanno contestato una sanzione amministrativa che può variare tra i 6 mila e i 20 mila euro. A completamento dell’operazione, ai responsabili dell’azienda sono state impartite particolari prescrizioni per la giusta gestione e presenza delle acque non denaturate nei silos vinicoli.
Appena 10 giorni fa, il team istituzionale aveva scoperto, sempre in una ditta di Cerignola, con autorizzazione revocata da parte del Ministero della Sanità, la presenza di una rilevante quantità di fitofarmaci, anche scaduti, che erano stati sequestrati.