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Sanità, braccio di ferro col Governo sull’Aress: assunzioni a rischio, la Regione studia il piano B

Rischiano di restare al palo i piani assunzionali della sanità varati dalla giunta regionale pugliese per circa 2.300 nuove assunzioni fra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e altri profili per una spesa complessiva di 127 milioni di euro fra 2024 e 2025. L’incertezza è legata all’espletamento dei concorsi propedeutici alle assunzioni che una recente legge regionale…

Rischiano di restare al palo i piani assunzionali della sanità varati dalla giunta regionale pugliese per circa 2.300 nuove assunzioni fra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e altri profili per una spesa complessiva di 127 milioni di euro fra 2024 e 2025.

L’incertezza è legata all’espletamento dei concorsi propedeutici alle assunzioni che una recente legge regionale ha affidato all’Aress, l’agenzia sanitaria pugliese. Peccato, però, che la stessa agenzia non possieda né personale né know how idoneo ad avviare le procedure tenendo conto che il tutto dovrebbe partire nel giro di un mese. Ad aggravare il quadro le osservazioni inviate nei giorni scorsi al Consiglio regionale dai Ministeri di Economia, Salute e Pubblica istruzione sulla norma pugliese che ha affidato all’Aress la gestione dei concorsi e degli accreditamenti. La norma, come hanno scritto i tre dicasteri, è incostituzionale in quanto l’Agenzia non è inserita nel sistema sanitario, ma rappresenta un ente strumentale, tecnico-operativo, della Regione Puglia.

A sbarrare la strada all’attuazione del provvedimento ci sono tre decreti statali che fissano regole puntuali sulle modalità di selezione del personale sanitario. E così, dopo un’iniziale interlocuzione aperta dalla Puglia con Roma, il negoziato s’è bruscamente interrotto, tanto che il Consiglio dei ministri è pronto a impugnare la legge numero 16 sulle competenze Aress nella seduta del 3 giugno. Uno stop che rischia di far saltare il banco così come denunciano i sindacati: «La sanità pugliese – dichiara il segretario generale Fials Massimo Mincuzzi – ha urgente bisogno di questa iniezione di personale per coprire ataviche carenze aggravate dall’imminente stagione estiva in cui bisognerà concedere le ferie ai lavoratori in servizio stressati da turni massacranti». Di qui l’appello al governatore Michele Emiliano che ora ricopre la carica di assessore alla Salute: «La Fials Puglia, contraria da sempre alla politica degli annunci, chiede al presidente Emiliano di fare chiarezza ad horas sulle procedure di assunzione con una tempistica certa e realizzabile. In caso contrario siamo pronti a dichiarare da subito lo stato di agitazione del personale di tutte le strutture sanitarie pubbliche che sfocerà in una grande manifestazione di pubblica protesta nei confronti della giunta regionale».

Nel frattempo, il Dipartimento Salute lavora per salvare i concorsi. L’ipotesi in campo è quella di non applicare la legge numero 16 dopo l’osservazione del governo e di procedere con le vecchie regole. In particolare avviando la procedura concorsuale aggregata regionale, ovvero una sola Asl che gestisce i bandi e le prove con graduatorie uniche così com’è avvenuto per il concorso per infermieri gestito dalla Asl di Bari e per quello per operatori sociosanitari affidato agli ospedali riuniti di Foggia.

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