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Servizio idrico in Puglia, Fitto: «Il Governo non è contrario alla gestione pubblica dell’acqua»

Il Governo non è contrario alla gestione pubblica delle reti idriche ma le modalità di affidamento del Sistema idrico integrato devono «avvenire nel pieno rispetto della disciplina europea e nazionale, normative alle quali devono sottostare anche le leggi regionali». È quanto afferma il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in merito alla decisione di…

Il Governo non è contrario alla gestione pubblica delle reti idriche ma le modalità di affidamento del Sistema idrico integrato devono «avvenire nel pieno rispetto della disciplina europea e nazionale, normative alle quali devono sottostare anche le leggi regionali». È quanto afferma il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in merito alla decisione di impugnare la legge della Regione Puglia sulla gestione del servizio idrico.

Nei giorni scorsi la legge è stata impugnata dal governo Meloni dopo che è arrivato anche il parere contrario dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha evidenziato che la legge approvata dal Consiglio regionale pugliese per garantire che il sistema idrico resti sotto la gestione pubblica di Acquedotto pugliese e non venga messo a gara presenta “criticità di natura concorrenziale” e profili di incostituzionalità.

«Ribadiamo – aggiunge Fitto – che l’affidamento del servizio idrico secondo le disposizioni nazionali ed Europee è un obiettivo Pnrr rendicontato a dicembre 2022. Pertanto, ogni atto dovrà essere adottato in aderenza a tale disciplina per evitare il reversal al nostro paese e il blocco del pagamento delle rate Pnrr. Chi ha fissato questo obiettivo? Il governo Draghi, con il voto ed il sostegno anche di quelle forze politiche, Pd e Movimento 5 Stelle, che in queste ore dichiarano in direzione opposta. Un piccolo capolavoro».

Il ministro ripercorre le tappe della vicenda e sottolinea che «l’impugnativa del Governo ha tenuto conto delle osservazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Capisco – conclude Fitto – che è più facile dimenticare tutto, non leggere nulla ed organizzare con uno slogan la mobilitazione generale ma i fatti sono chiari ed oggettivi. A questo punto la domanda è semplice: ma tutti coloro che in queste ore stanno organizzando “la rivoluzione” sono ignoranti nel senso che ignorano i fatti oggettivi o sono in malafede?».

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