Nelle liste per le elezioni comunali dell’8 e 9 giugno in Puglia ci sono 11 candidati “impresentabili” che violano, cioè, il Codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare antimafia.
È stata la stessa Commissione a diffondere l’elenco degli impresentabili.
A Bari sono tre, due rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta: si tratta di Sigismondo Colasuonno, candidato nella lista “Decaro per Bari” a sostegno di Vito Leccese, e Luigi De Nittis, candidato di Fratelli d’Italia per Fabio Romito. Nella lista “Agorà Movimento delle Idee” con Romito è candidato anche Gaetano Telegrafo, che risulta condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta.
A Lecce sono stati segnalati Raffaele Guido, della lista “Movimento Regione Salento”, rinviato a giudizio per tentata violenza privata, minaccia e lesioni aggravate, detenzione e porto d’arma aggravati dal metodo mafioso; Andrea Guido, candidato nell’Udc – Puglia popolare, con decreto di giudizio immediato per corruzione per agevolare attività mafiose; e Filippo Montinari di “Io Sud”, accusato di bancarotta fraudolenta. I tre sono candidati con Adriana Poli Bortone.
Nel Leccese tra gli impresentabili c’è anche Fabio Ramundo, candidato a Neviano nella lista “Sempre con voi” e già assessore del Comune sciolto.
A Manfredonia, è segnalata Marianna Ricucci della lista “Ugo Galli sindaco”, condannata a 7 mesi e 6 giorni per tentata estorsione.
A Trinitapoli, quattro impresentabili, tutti nella giunta del Comune sciolto: Emanuele Pio Losapio, candidato sindaco, e gli ex assessori Cosimo Damiano Albore, Francesco Di Natale e Maria Michela Montuori.
I candidati potranno comunque partecipare alle elezioni comunali perché il parere dell’Antimafia non è vincolante.