Un mare d’arte che bagna il carcere di Foggia. L’intenso lavoro artistico, durato complessivamente 18 giorni e intitolato “Un mare di arte… per un’onda di libertà”, è stato realizzato dall’artista Luca Pugliese in collaborazione con i detenuti e le detenute di tre sezioni (Femminile, Nuovo Padiglione, Sezione Giudiziaria) del carcere di Foggia, allo scopo di restituire luce al luogo e ai suoi abitanti.
Il risultato sono dei murale dai colori vivaci, tra cui uno di ben 150 metri di lunghezza che, colorando lo spazio nel segno del mare, hanno reso più accoglienti, vive e foriere di speranze alcune aree della struttura penitenziaria. Il tema scelto per questa action pittorica dal chiaro intento pedagogico è il mare, simbolo propiziatorio dell’andare oltre, tra risacche che avvolgono e frenano e onde amiche che traghettano verso nuove rotte e nuovi orizzonti.
Spiega la direttora, Giulia Magliulo «La scopo di questa iniziativa è altamente trattamentale. In un carcere in cui ci sono detenuti che devono espiare una pena e fare un percorso rieducativo, l’arte ha un valore importantissimo perché permette di esprimere emozioni che, talvolta, non si riescono a comunicare nemmeno con le parole; consente di rimettersi in gioco. Il progetto ha avuto un’importante risposta da parte delle persone detenute che si sono confrontate con un’esperienza molto positiva».
«È stata un’esperienza unica quella di dipingere insieme con le persone detenute un’opera di dimensioni notevoli, che ha inondato pareti grigie. Ciò significa che l’arte ha una forza immensa e di ciò vado fiero», aggiunge l’artista Luca Pugliese.