Dati sanitari e amministrativi relativi a pazienti e operatori sono stati rubati alle aziende sanitarie lucane nel corso dell’attacco hacker del febbraio scorso.
A comunicarlo è la direzione generale per la salute e le politiche della persona della Regione Basilicata spiegando che si tratta, comunque, di «una minima parte del patrimonio informativo delle aziende e spesso si tratta di dati parziali e destrutturati».
I dati sottratti, spiegano dalla Regione, erano «raggruppati in “riassunti”, ovvero documenti riferibili a un gran numero di persone, spesso identificate in maniera incompleta o difficilmente riconducibile alla persona in assenza di altri elementi conoscitivi».
Si è giunti alla conclusione che «la possibilità che dalla violazione derivi un danno concreto è abbastanza remota», anche se l’esame dei documenti rubati sta continuando.
La direzione regionale ha spiegato di non poter escludere «che, anche a seconda dei dati personali e particolari in possesso dei criminali a seguito dell’incidente possa portare a tentativi di furto d’identità, phishing ed eventualmente frodi in generale», ragione per cui agli utenti è stato consigliato di adottare misure di protezione.