«Siamo convinti che in Puglia stia per cominciare una nuova stagione». Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, intervenendo a una serie di incontri elettorali a Bari sia sulle elezioni europee sia a sostegno del candidato sindaco di centrodestra alle comunali di Bari, Fabio Romito.
«Al ballottaggio siamo convinti di andarci – ha evidenziato Tajani – perché la sinistra è divisa. Abbiamo un candidato sindaco che, come quello che ha vinto a Brindisi, è stato capace di allargare i confini del centrodestra. Questo dimostra che si può aggregare anche al di là della nostra coalizione per governare bene una città così importante come Bari. Lo abbiamo fatto a Brindisi, lo abbiamo fatto in Basilicata, lo stiamo facendo a Bari».
Il segretario di Forza Italia ha ricordato che «a Brindisi e in Basilicata l’allargamento ha portato due vittorie, noi lavoriamo per vincere a Bari. Prima tappa il ballottaggio, poi vincere per dare a questa città la possibilità di avere un’alternanza di governo».
La guerra in Ucraina: «Non manderemo i nostri soldati»
Alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, rischiano di innescare un’escalation in Ucraina, il ministro degli Esteri ha risposto che «noi non vogliamo che siano utilizzate le armi inviate dall’Italia al di là dei confini dell’Ucraina, e già chiaro, controlliamo l’utilizzo di tutto il materiale militare. Quindi, voglio ribadire che noi non siamo in guerra con la Russia, non manderemo neanche i nostri soldati a combattere in territorio ucraino. Siamo però per difendere il diritto all’indipendenza dell’Ucraina».
Tajani ha affermato che «una sconfitta dell’Ucraina significherebbe rendere più difficile la pace, invece una situazione di stallo comporterebbe un inizio di confronto tra Putin e Zelensky per poi arrivare alla pace. Il nostro obiettivo è la pace, fermo restando il diritto dell’Ucraina ad essere un paese libero e democratico che non può vedere invaso il proprio territorio dall’esercito di un altro Paese».
La guerra a Gaza: «Tra pochi giorni invieremo gli aiuti italiani»
«Stiamo lavorando per fa sì che beni alimentari e non solo arrivino attraverso il progetto italiano Food for Gaza che ha il consenso sia del governo israeliano sia dell’Autorità nazionale palestinese», ha poi spiegato il ministro riferendosi alla guerra a Gaza.
«Ieri l’ho illustrato al primo ministro palestinese, credo che partiranno nei prossimi giorni i primi convogli, visto che poi oggi si è aperta un’altra porta tra l’Egitto e la Striscia di Gaza anche con il controllo israeliano. Faremo tutto il possibile – ha concluso – per continuare ad aiutare la popolazione che soffre. L’obiettivo è il cessate il fuoco, siamo contrari all’attacco a Rafah, siamo per la liberazione immediata degli ostaggi, siamo per aiutare la popolazione palestinese che soffre».