Premiati i “Maestri di Calcio” nel commosso ricordo di Franco Mancini e Vito Chimenti. L’evento è stato organizzato dall’Aiac nella sala congressi della struttura “Sant’Anna” a Matera alla presenza dei principali vertici del calcio regionale con l’intento di omaggiare le due figure di Franco Mancini e Vito Chimenti, le quali hanno lasciato un ricordo indelebile nei cuori dei tifosi materani.
A condurre la serata il giornalista Antonio Mutasci che ha collaborato nell’organizzazione assieme a Vito Albano, presidente provinciale di Matera dell’Aiac. Al tavolo dei lavori, presenti anche Rocco Pappalardo presidente provinciale di Aiac Potenza, e il vicepresidente regionale Aiac Nicola Angelillo.
Dopo l’intervento di Lorenzo Catalano, è stata la volta dei saluti istituzionali portati da Emilio Fittipaldi presidente Lnd – CR Basilicata; Leopoldo Desiderio presidente Coni Basilicata; Giuseppe Comanda delegato provinciale Coni; Francesco Iasi coordinatore Figc-Sgs Basilicata; Antonio Materdomini vicesindaco di Matera; Gino Polino responsabile settore giovanile CR Basilicata; Rocco Colangelo delegato provinciale CR Basilicata di Matera; Pasquale Dattoli presidente onorario Aiac Basilicata. Dopo la visione dei video emozionali con le gesta sportive di Franco Mancini e Vito Chimenti e la lettera inviata dai figli di Mancini e gli interventi di Rocco Mancini (fratello del portiere) e di Valentino Chimenti (figlio del bomber), si è arrivati alla consegna dei premi.
I due premi speciali sono andati a Vittorio Plati e Mario Narciso. Gli allenatori premiati sono stati Francesco Panico, Antonio La Cava, Giuseppe Orazietti, Antonio Di Senso e Filippo Quinto, mentre Lorenzo Catalano è stato premiato come docente della scuola allenatori Figc-settore tecnico.
Il presidente Aiac Matera Vito Albano ha spiegato: «Questo premio rappresenta per l’Aiac un modo per ricordare due calciatori che hanno dato lustro al calcio materano, partendo da qui e arrivando ai maggiori palcoscenici nazionali. Si sono messi a disposizione dei giovani diventando maestri di vita e di calcio. Oggi, attraverso la formazione e la qualificazione deve tornare ad essere una figura cardine per chi si approccia alla disciplina».