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Il lavoro stressa i pugliesi: nel Barese il maggiore disagio psicologico, più colpite le donne

Si dice che il lavoro nobilita l’uomo, ma è anche vero che può farlo ammalare. È quello che rivela la ricerca condotta dall’azienda ‘Unobravo’, che ha fotografato una realtà preoccupante in termini di rischio burnout e malessere psicologico legato al lavoro. Lo stress lavorativo in Puglia ha registrato un aumento allarmante del 100,6% in un…

Si dice che il lavoro nobilita l’uomo, ma è anche vero che può farlo ammalare. È quello che rivela la ricerca condotta dall’azienda ‘Unobravo’, che ha fotografato una realtà preoccupante in termini di rischio burnout e malessere psicologico legato al lavoro.

Lo stress lavorativo in Puglia ha registrato un aumento allarmante del 100,6% in un solo anno, con un disagio psicologico particolarmente concentrato nella provincia di Bari, che rappresenta il 38,8% dei casi.

L’analisi è stata fatta su un campione di oltre 82mila persone e la fotografia che scatta non è delle più confortanti. Nella nostra regione le categorie più colpite dallo stress lavorativo sono le donne (64,1%) e i giovani lavoratori (66,5%). L’incremento regionale rispecchia un trend nazionale, dove il malessere psicologico legato al lavoro è cresciuto del 109,7% e si stima che otto italiani su dieci possano essere a rischio burnout. A livello provinciale, la maggior parte delle segnalazioni di disagio psicologico legato al lavoro proviene dalla provincia di Bari (38,8%), seguita da Lecce (17,1%), Taranto (13,8%), Foggia (11,4%), Brindisi (10,2%) e Barletta-Andria-Trani (8,7%). Questo quadro evidenzia una distribuzione significativa del problema su tutto il territorio regionale. Il profilo delle persone colpite è, anche in puglia, prevalentemente femminile. Le donne sono le più inclini a cercare supporto psicologico per problematiche lavorative, rappresentando il 64,1% del totale dei richiedenti aiuto, rispetto al 35,9% degli uomini. Questo dato è in linea con la media nazionale, che vede il 66,3% donne contro 33,7% uomini. Per quanto riguarda le fasce d’età, il 66,5% dei soggetti colpiti ha tra i 25 e i 34 anni, il 19,1% tra i 35 e i 44 anni, mentre le altre fasce d’età, dai 45-60 anni, 18-24 e over 60 si attestano tutte al di sotto dell’8%.

Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, ha commentato i risultati della ricerca.

«La situazione in Puglia mostra un quadro preoccupante, che conferma anche il trend nazionale. Sempre più persone lamentano un malessere psicologico legato al lavoro, che, se non trattato, può portare a sintomi fisici e a condizioni gravi che impattano e interferiscono negativamente sulla vita delle persone, come la sindrome di burnout».

Secondo la dottoressa Perris, la sindrome di burnout si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo e aspettative irrealistiche, stagnazione, frustrazione e apatia. Parola d’ordine è prevenzione.

«Riconoscerle quanto prima è fondamentale – afferma – per evitare, per tempo e prima che la sindrome abbia un grave impatto sulla propria vita, e richiedere l’intervento e il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, figure che possono aiutare a ristabilire un equilibrio tra la vita privata e quella professionale».

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