La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 13 anni di reclusione per due donne che, il 21 dicembre 2015, nel carcere di Potenza, tentarono di strangolare un’assistente capo della polizia penitenziaria.
Si tratta dell’ultima tappa di un processo durato anni, che ha visto le due imputate condannate in primo grado e in appello. Il fatto risale al 2015, quando le due donne, approfittando del fatto che l’assistente capo era “sola in servizio nel reparto femminile“, l’hanno aggredita con un laccio di nylon nel tentativo di strangolarla.
La donna è riuscita a divincolarsi e a chiamare aiuto, scongiurando così il peggio. Come sottolineato dall’avvocato dell’assistente capo, Savino Murro, «solo per la pronta reazione della vittima, l’aggressione non è sfociata nell’intento omicidiario».
Murro ha espresso anche la sua fiducia nel fatto che il Ministero della Giustizia riconosca i gravi traumi subiti dall’assistente capo a causa di questa brutale aggressione, avvenuta mentre svolgeva il suo lavoro.