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I conti non tornano nella sanità lucana, Vito Bardi nominato commissario: è bufera

Nominato commissario ad acta per la sanità il presidente della Regione, Vito Bardi. La Basilicata non è in piano di rientro. E in una nota la Regione spiega che è solo una norma per coprire le spese ordinarie in quanto il disavanzo che è stato accertato dal Tavolo adempimenti del Mef è inferiore alla soglia…

Nominato commissario ad acta per la sanità il presidente della Regione, Vito Bardi. La Basilicata non è in piano di rientro. E in una nota la Regione spiega che è solo una norma per coprire le spese ordinarie in quanto il disavanzo che è stato accertato dal Tavolo adempimenti del Mef è inferiore alla soglia del 4,5 per cento del bilancio regionale.

La nota fa riferimento alla ope legis, ai sensi dell’articolo 1 (comma 174 della legge 311 del 2004). Si ha tempo fino al 30 maggio per trovare una soluzione al disavanzo.

Si tratta di una nomina prevista per legge che ha l’unica finalità di conferire i poteri al commissario nella persona del presidente della Regione per consentirgli con un decreto ad acta di coprire le spese che sono ordinarie.

Proprio perché si tratta di un ‘commissario ad acta’, posto questo unico atto, cesserà le sue funzioni e tutto tornerà nell’ordinaria amministrazione.

Intanto l’opposizione attacca, sia il Pd che la Cgil accusa che tutto era stato già previsto: «La destra in campagna elettorale ha negato che Bardi avrebbe commissariato la sanità lucana. Alla fine, invece, così è stato. Il modus operandi è sempre lo stesso, sia su dimensione regionale che nazionale: si nega la realtà, si raccontano bugie pur di coprire una sanità ormai ridotta allo sfascio». E’ questo ciò che afferma il deputato del Pd Enzo Amendola.

«Commissariare – ha aggiunto il parlamentare eletto in Basilicata – significa bloccare le spese e le assunzioni, significa liste d’attesa ancora più lunghe, significa migrazione sanitaria fuori controllo. Significa, di fatto, mettere ancora più in ginocchio il sistema sanitario pubblico della regione. Un disastro di cui si era già certi vista la pessima gestione di Bardi e della sua Giunta, ma che è stato coperto solo per esigenze elettorali».

Sulla stessa linea Giovanni Lettieri segretario regionale del Pd: «Commissariare la sanità lucana è l’ovvio epilogo di una storia già scritta. Clamoroso nominare commissario del disastro chi il disastro lo ha compiuto. Le bugie della campagna elettorale sono venute a galla e, fa riflettere come l’altro protagonista del primo commissariamento della storia della sanità lucana lucana sia il candidato sindaco del centro destra a Potenza».

Dito puntato anche per la Spi Cgil, il segretario generale Angelo Summa afferma: «Dopo anni e mesi in cui abbiamo denunciato il fallimento di questo governo sulla sanità e sul rischio commissariamento, i dati del ministero hanno certificato con chiarezza il buco nel bilancio della sanità lucana. E non saranno certamente gli interventi ingegnosi del direttore Mancini, che con lucidità innovativa pensa di utilizzare le risorse del fondi europei per ripianare il buco della sanità a restituire ai lucani il diritto ad essere curati. Su questo e sulle regole che stanno alla base dell’utilizzo delle risorse pubbliche confidiamo nell’attenzione pronta e scrupolosa e dell’attivismo della Corte dei conti».

Insomma il provvedimento non è passato inosservato. Intanto il tempo per rimettere i conti in ordine manca poco, meno di quindici giorni.

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