«Siano revocate quanto prima le scritte contro Potenza all’ingresso di Matera e in alcuni altri punti della città». La richiesta, arrivata all’attenzione del sindaco della città dei sassi, Domenico Bennardi, all’assessora alla Cultura Tiziana D’Oppido e alla prefetta Cristina Favilli è firmata dal professore Giovanni Caserta, materano doc e dall’avvocato Leonardo Pinto, residente a Stigliano e per conto di un cittadino.
«Gli insulti – si legge – sono sempre o premessa o conseguenza di odi e asti che una qualunque amministrazione, ma anche la buona educazione e il buonsenso sconsigliano. Queste scritte indiscutibilmente volgari ed offensive, si danno peraltro in una città che dovrebbe essere d’esempio, fregiandosi del titolo di Capitale europea della cultura 2019 e di medaglia d’oro ai valori della Resistenza, che significano sempre e solo, per chi rettamente li intenda, cooperazione, pace, dialogo, solidarietà, tolleranza, rispetto. Non mancano francobolli o etichette che riportano il medesimo insulto, applicati o su cartelli stradali o su tabelle che indicano gli orari dei bus cittadini».
Una scritta ben in vista e a caratteri grandi è stata rinvenuta al termine di via Cappelluti; un’altra si trova uscendo da Matera-Via La Martella verso lo scalo di Ferrandina sulla destra, prima dell’incrocio per Matera centro.
«Bisogna che i consiglieri regionali di Potenza e provincia si sentano regionali e non comunali e provinciali; lo stesso vale per i consiglieri di Matera e provincia. Bisogna che essi, tutti insieme, si facciano artefici di piani di programmazione regionale, con l’occhio rivolto prevalentemente alle zone interne, soggette, come si lamenta ogni giorno, a un pauroso spopolamento. Ci si augura, perciò, che il nuovo Consiglio regionale, appena eletto, si ispiri a tali principi e persegua tali e tanti obiettivi, sia pure da collocazioni ideologiche diverse».
Alla luce di quanto detto, si invitano i destinatari della presente a procedere rapidamente alla cancellazione e asportazione delle scritte segnalate. Si chiede di dare alla operazione, per di più, la necessaria pubblicità e la necessaria eco, che valga come gesto di riparazione ed educativo per i lucani, e non solo».
Gli scriventi poi chiedono significative iniziative e provvedimenti che, cementando l’unità fra le due provincie e capoluoghi, sconfiggano campanilismi spesso strumentali, utili solo a raccattare fuorvianti consensi e voti.