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Capi di dipartimento in Puglia, ora si riparte da zero: nuova mossa per soddisfare Amati

Si riparte da zero per la nomina dei capi dipartimento, i dieci dirigenti apicali a capo degli assessorati più il segretario della giunta regionale ed il responsabile della comunicazione. L’altro ieri la giunta regionale ha stoppato l’iter di nomina dei nuovi manager atteso il 20 maggio dopo che erano scaduti dall’incarico il 20 aprile. Tutto…

Si riparte da zero per la nomina dei capi dipartimento, i dieci dirigenti apicali a capo degli assessorati più il segretario della giunta regionale ed il responsabile della comunicazione. L’altro ieri la giunta regionale ha stoppato l’iter di nomina dei nuovi manager atteso il 20 maggio dopo che erano scaduti dall’incarico il 20 aprile. Tutto sarà rinviato con la riapertura dei termini per il bando di selezione dei nuovi capi dipartimento che resterà aperto per 15 giorni dalla data di pubblicazione sul sito regionale.

In pratica le 193 domande già pervenute resteranno nel congelatore in attesa di altre domande ed altri profili da valutare. Una scelta a sorpresa motivata ufficialmente dal dover prendere atto delle novità organizzative e funzionale apportate al modello Maia ed alla nascita del nuovo dipartimento per la transizione digitale. In realtà il provvedimento ha un retroscena politico ed il via libera è partito direttamente dal governatore Emiliano che ha deciso di aprire alle richieste del gruppo di Azione che rivendica la rotazione forzosa dei super manager.

Un tema imprescindibile per il leader Fabiano Amati che oltre a dirigenti e funzionari da più di tre anni nello stesso ufficio ha chiesto la rotazione anche dei capi dipartimento. Una mossa che serve anche a superare lo “sgambetto” ad Amati da parte di sette dei dodici uscenti che hanno presentato domanda solo per il dipartimento di provenienza impedendo di fatto la rotazione degli incarichi. In particolare hanno manifestato l’indisponibilità a ruotare il direttore dell’Agricoltura, Gianluca Nardone, quello del bilancio, Lino Albanese, Vito Montanaro per la sanità, uno dei bersagli principali del consigliere Amati, ma anche Silvia Pellegrini a lavoro e formazione professionale.

La riapertura del bando comporterà una proroga degli attuali capi dipartimento fino al 30 giugno che resteranno in carica con contratti scaduti. Si riaprono così i giochi sulle nomine che fino all’altro ieri sembravano in dirittura d’arrivo. Sulla graticola c’erano almeno tre uscenti fra cui il capo dipartimento al Turismo, Aldo Patruno ai Trasporti, Vito Antonacci, e al welfare, Valentina Romano. Ma molte valutazioni erano ancora in corso con conferme e sostituzioni tutte da decidere in via definitiva considerando anche il subentro di nuovi assessori come Viviana Matrangola alla legalità e Debora Ciliento ai trasporti di cui tener conto.

Ma anche di Montanaro alla sanità messo nel mirino da Amati, ma difeso dal governatore Emiliano che nel frattempo ha avocato a se la delega della sanità. Di certo la riapertura del bando segna un punto in favore della battaglia di Azione che vuol scardinare la permanenza dei super manager nella stessa postazione.

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