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La Commissione hot a Taranto, il consigliere minaccia querele: «Mi tutelerò, poi chiarirò»

«A tutela della mia persona le spiegazioni sono dovute». Sono le prime parole di Michele Patano, 71 anni, consigliere comunale di “Taranto Mediterranea” in forza alla maggioranza, coinvolto in un vorticoso chiacchiericcio che lo avrebbe visto protagonista di un audio dal sapore hot mentre era collegato da remoto per partecipare ai lavori della commissione Attività…

«A tutela della mia persona le spiegazioni sono dovute». Sono le prime parole di Michele Patano, 71 anni, consigliere comunale di “Taranto Mediterranea” in forza alla maggioranza, coinvolto in un vorticoso chiacchiericcio che lo avrebbe visto protagonista di un audio dal sapore hot mentre era collegato da remoto per partecipare ai lavori della commissione Attività produttive di martedì scorso.

«Con il mio avvocato – annuncia ora Patano – stiamo preparando le dovute denunce per diffamazione. Ho sentito il segretario della commissione e alcuni colleghi componenti della stessa i quali asseriscono di non aver sentito nulla di quanto è stato pubblicato ma soltanto una parolaccia. Subito dopo il deposito delle querele entrerò nel merito dei particolari».

Una versione confermata dal collega Luigi Abbate. «Personalmente ero presente ai lavori della commissione e non ho sentito nulla», sostiene Abbate, che dice di aver appreso la vicenda dai media.

Intanto da Palazzo di Città trapela che il sindaco Rinaldo Melucci avrebbe inviato una lettera al presidente del consiglio Piero Bitetti invitandolo a fare effettuare i lavori delle commissioni in presenza e non più da remoto se non in casi del tutto eccezionali.

L’episodio, che rimane tutto da chiarire, ha sollevato diverse polemica. Mattia Giorno, ex assessore e dirigente del Pd ritiene che «se i fatti che sono circolati in queste ore sulla vicenda a luci rosse durante i lavori di una commissione consiliare dovessero risultare veri sarebbe necessario aprire un dibattito sulla serietà politica di chi in commissione va solo per incassare il gettone di presenza. Intanto – prosegue Giorno – ci aspettiamo una netta presa di posizione della maggioranza magari con l’allontanamento del consigliere coinvolto dalle fila della stessa». Anche l’ex assessore ritiene che «sarebbe opportuno che si discutesse della possibilità di riportare le commissioni in presenza».

Le riunioni online era una necessità frutto del Covid ormai superata. «A tal proposito il segretario generale del Comune vigili e apra una verifica interna sul rispetto del regolamento che già prevede l’obbligo di videocamera accesa o saremo costretti a chiedere alle autorità competenti di avviare una indagine in tal senso a difesa delle istituzioni, della democrazia e della dignità umana».

Dai banchi dell’opposizione, Luca Contrario commenta «i consiglieri comunali sono pagati con i soldi dei contribuenti per partecipare alle commissioni e alle sedute del Consiglio comunale in cui si discute e si decide rappresentando i cittadini. Chiedo che i presidenti delle commissioni facciano rispettare il regolamento che disciplina la partecipazione da remoto. A Taranto bisogna recuperare il senso delle istituzioni».

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