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Pd, in Consiglio i tre alle prese con la giustizia. Emiliano elogia le dimissioni di Maurodinoia

In aula per il voto alla mozione di sfiducia a Michele Emiliano c’erano tutti. I tre consiglieri del Pd alle prese con la giustizia, che il Partito democratico ha allontanato a causa delle loro vicende giudiziarie, erano lì seduti al loro posto di consiglieri regionali. Anita Maurodinoia, il convitato di pietra dei dem, per la…

In aula per il voto alla mozione di sfiducia a Michele Emiliano c’erano tutti.

I tre consiglieri del Pd alle prese con la giustizia, che il Partito democratico ha allontanato a causa delle loro vicende giudiziarie, erano lì seduti al loro posto di consiglieri regionali. Anita Maurodinoia, il convitato di pietra dei dem, per la prima volta in via Gentile dopo le dimissioni da assessora ai Trasporti rassegnate a seguito dell’inchiesta per voto di scambio che ha portato all’arresto del marito Sandro Cataldo.

Il pressing per spingerla a partecipare alla seduta sarebbe arrivato da Emiliano in persona e dal nuovo capogruppo Paolo Campo, subentrato a Filippo Caracciolo, la seconda presenza “ingombrante” per i dem. Caracciolo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione per un appalto bandito dal Comune di Corato.

«Le dimissioni immediate e spontanee di Anita Maurodinoia sono state un segno di solidarietà di Anita verso noi tutti, perché lei, che viveva un momento particolare, ha anche compreso il momento che vivevamo noi, e questa reciproca comprensione della situazione umana che si vive in certi contesti rimane un valore sul quale mi piacerebbe fondare il futuro del nostro modo di vivere in politica», le parole rivolte all’ex assessora da Emiliano durante la discussione della mozione di sfiducia in Consiglio regionale pugliese.

Ha difeso l’operato del governatore e della Giunta, ma non ha risparmiato alcune frecciatine allo stesso centrosinistra, e in particolare al Pd nazionale, il consigliere regionale Michele Mazzarano, condannato nel 2022, in appello, a 9 mesi di reclusione (pena sospesa) per corruzione elettorale e autosospesosi dal gruppo Pd dopo le inchieste baresi.

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