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L’aut aut di Amati mette alle strette Emiliano: presto sostituiti tre direttori generali delle Asl

L’aut aut di Azione al governatore Emiliano sulla rotazione dei dirigenti, in particolare quelli della Sanità che hanno sforato il budget di spesa farmaceutica, sembra sortire i suoi effetti. Per tenere a bada le pressioni presto le prime teste a saltare, a quanto trapela, saranno quelle di tre direttori generali delle Asl. Si tratta di…
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L’aut aut di Azione al governatore Emiliano sulla rotazione dei dirigenti, in particolare quelli della Sanità che hanno sforato il budget di spesa farmaceutica, sembra sortire i suoi effetti.

Per tenere a bada le pressioni presto le prime teste a saltare, a quanto trapela, saranno quelle di tre direttori generali delle Asl. Si tratta di Giuseppe Pasqualone, attualmente dg del Policlino di Foggia, insieme al quale potrebbe decadere anche il direttore dell’Asl foggiana Antonio Nigri. La seconda poltrona a rimanere momentaneamente vuota potrebbe essere quella di Stefano Rossi, alla guida della azienda sanitaria locale di Lecce. Al suo posto sarebbe destinato a subentrare Yanko Tedeschi, oggi direttore amministrativo. Brutte notizie potrebbero arrivare anche per Alessandro Delle Donne, a capo dell’Istituto tumori di Bari Giovanni Paolo II. Il suo posto potrebbe essere occupato dall’ingegner Salomone, già direttore dell’area tecnica dell’Oncologico. Per la guida dell’azienda sanitaria di Bari in pole ci sarebbe invece Luigi Fruscio, anche lui già alla guida del reparto amministrativo. Il dg dell’istituto nazionale di gastroenterologia, Tommaso Stallone, è quotato per assumere la direzione dell’Asl di Taranto.

Nei giorni scorsi il gruppo consiliare di Azione aveva chiesto la sostituzione del capo del dipartimento Sanità Vito Montanaro, “colpevole” di aver diffuso un messaggio di rassicurazione via whatsapp ai dg sulla gestione della rotazione. «Sentiamo un odore di presa in giro», avevano tuonato Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, chiedendo la “testa” di Montanaro prima del 7 maggio, ovvero prima del voto sulla mozione di sfiducia. «Il mancato accoglimento della rotazione di Montanaro entro il 7 maggio, avrà ovviamente conseguenze politiche perché in violazione della nostra proposta di protocollo di legalità, ben più robusta di quella proposta da Conte e dai Cinquestelle- evidenziavano – La legalità, intesa come il rispetto delle leggi in materia di strutture burocratiche e di lotta alle liste d’attesa in sanità, non è un gioco politico ma una pratica di vita».

Nel 2023 la spesa farmaceutica in Puglia ha sforato i tetti stabiliti per legge del 15,15%. Negli acquisti diretti da parte delle Asl e Policlinici lo sforamento è di circa 200 milioni; per la spesa sostenuta per i farmaci acquisiti dai cittadini direttamente in farmacia, la situazione è in equilibrio, anzi con un risparmio di oltre 3,5 milioni. Secondo i dati Aifa, la Puglia è al sesto posto nazionale per i farmaci convenzionati (+0,62% rispetto alla media italiana) mentre per gli acquisti diretti l’incidenza di incremento della spesa in Puglia è inferiore del 25% circa rispetto alla media nazionale collocandosi al settimo posto.

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