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Bari, l’oncologico chiude in equilibrio il bilancio 2023: l’assistenza sanitaria è cresciuta del 9%

Bilancio in equilibrio per l'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari che chiude il 2023 con un risultato operativo "in continuo miglioramento nonostante le norme impongano un rigido contenimento dei costi". È quanto comunicano dall'oncologico barese sottolineando che "si riduce lo scostamento tra costi e ricavi, grazie ad azioni di contenimento della spesa, soprattutto quella…

Bilancio in equilibrio per l’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari che chiude il 2023 con un risultato operativo “in continuo miglioramento nonostante le norme impongano un rigido contenimento dei costi”.

È quanto comunicano dall’oncologico barese sottolineando che “si riduce lo scostamento tra costi e ricavi, grazie ad azioni di contenimento della spesa, soprattutto quella farmaceutica”.

Aumenta in maniera continua e sensibile, nel frattempo, la domanda assistenziale e si azzerano i contenziosi con i fornitori, grazie a una sempre migliore tempestività dei pagamenti delle fatture.

L’Istituto tumori, quindi, è in equilibrio finanziario, efficiente e in continua crescita, soprattutto per l’assistenza ambulatoriale e ospedaliera: sempre più pazienti, anche da fuori regione, decidono di farsi curare qui, scegliendo visite specialistiche, esami strumentali, terapie ambulatoriali ed interventi chirurgici.

Cresce anche il settore della ricerca: nell’ultimo anno sono state sottoscritte importanti collaborazioni nazionali e internazionali, capaci di attrarre finanziamenti sempre più cospicui.

«I risultati raggiunti nel 2023 – dice direttore generale Alessandro Delle Donne – insieme a un piano di rilancio definito e concordato con la Regione Puglia concorrono a trasformare questo Istituto in un polo oncologico di rilevanza nazionale. Finora abbiamo fatto tanto: investimenti, riorganizzazione di ambienti e reparti, ammodernamento del parco tecnologico. Adesso all’aumento dell’attività assistenziale deve corrispondere l’incremento del personale sanitario e l’adeguamento del tetto di spesa per l’acquisto di farmaci e presidi che, siamo convinti, la Regione ci concederà».

La produzione dell’assistenza sanitaria dell’Istituto tumori di Bari è cresciuta del 9%, passando da 36 milioni di euro a 39 milioni di euro. I ricoveri hanno fatto registrare, in termini di fatturato, un incremento del 3%, pari a oltre 500mila euro, mentre l’attività ambulatoriale ha registrato un aumento del 16%, con una maggiorazione di fatturato di 2 milioni e 700mila euro.

Per tutte le unità operative si registra un aumento degli interventi e della complessità degli stessi.

Significativo è il numero di pazienti che, da fuori regione, ha deciso di farsi curare a Bari: +42%, in regime ambulatoriale, per i pazienti provenienti da altre regioni.

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