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Centri per l’impiego, 49 formatori pugliesi senza lavoro dal 3 maggio: «La Regione intervenga»

Chiedono tutele alla Regione i 49 formatori pugliesi dei Centri per l'impiego che, dal 3 maggio prossimo, resteranno senza lavoro. «Siamo stanchi delle continue promesse. Abbiamo il diritto di sapere cosa pensa di fare la politica per risolvere la nostra situazione dopo che per anni abbiamo lavorato in convenzione con la Regione Puglia. Ora la…

Chiedono tutele alla Regione i 49 formatori pugliesi dei Centri per l’impiego che, dal 3 maggio prossimo, resteranno senza lavoro.

«Siamo stanchi delle continue promesse. Abbiamo il diritto di sapere cosa pensa di fare la politica per risolvere la nostra situazione dopo che per anni abbiamo lavorato in convenzione con la Regione Puglia. Ora la Regione deve tutelarci», afferma Maria Grazia. Ha 56 anni e come gli altri colleghi è una ex formatrice dei centri per l’impiego della Puglia ora in forza in due enti, Epcpep e Ageform, che hanno deciso di licenziarli. La gran parte di loro risiede in provincia di Bari.

«Abbiamo cercato di evitare in tutti i modi il licenziamento ricorrendo agli ammortizzatori sociali e chiedendo soluzioni strutturali da parte della Regione Puglia. In cambio però, abbiamo avuto solo promesse, per il momento, non mantenute», sostiene Vito Masciale, segretario regionale Snals Confsal Puglia spiegando che il sindacato è a lavoro con lo staff legale per elaborare «una proposta che permetta di blindare almeno i 19 formatori storici che, per l’età anagrafica, non potrebbero mai ricollocarsi sul mercato del lavoro senza il supporto di una soluzione ad hoc».

Si tratta di coloro che per più di 15 anni hanno prestato servizio nei centri per l’impiego tramite bandi vinti dagli enti di appartenenza.

Come Maria Grazia a cui il sindacato sta prestando maggiore attenzione «perché resterebbe disoccupata e poi inoccupata», aggiunge il sindacalista che fa appello al «presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, affinché intervenga personalmente nella crisi occupazionale. Serve la volontà per risolvere la situazione che si trascina da anni».

Il segretario ricorda che non solo la formazione è un settore in crisi ma anche la scuola che non solo «il prossimo anno subirà pesanti tagli» ma che «fa i conti anche con le aggressioni al personale». Snals Puglia, «dopo l’ennesima segnalazione di un docente, ha predisposto un protocollo di prevenzione e di pronto intervento in caso di aggressioni, redatto in collaborazione con l’associazione Gens Nova e con l’avvocato Antonio La Scala. Nei prossimi giorni lo presenteremo all’Ufficio scolastico regionale della Puglia», conclude Masciale.

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