Legalità, ambiente e occupazione. Queste le tre tematiche da cui si è sviluppato il primo di diversi incontri, “Legami di Legalità“, organizzati con i candidati sindaco della città di Bari al Centro servizi per le famiglie e Casa della Cittadinanza Attiva e della Legalità di San Girolamo.
«Per essere cittadini attivi è importante conoscere chi vorrebbe amministrare la nostra città». È per questo che i candidati sono stati coinvolti dai ragazzi e le ragazze del Centro in un percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva che vuole occuparsi dei «problemi, delle risorse, delle strategie per trovare soluzioni e immaginare un futuro diverso! Per questo incontriamo i candidati».
Il primo ospite tra è stato Fabio Romito della Coalizione centrodestra. L’incontro è stato moderato da Stefania Monopoli, responsabile del Centro.
«Un’azione all’insegna della concretezza» per Romito, che ha risposto così ai ragazzi che gli hanno chiesto “perché devo votare per te”. «A Bari – continua – non manca niente, servono meno balletti e più fatti. I giovani vogliono fatti concreti, dobbiamo essere pratici, ha sottolineato Romito, che ha ascoltato le richieste di Controlli, pulizia, ordine e tutela dei cittadini dei residenti di San Girolamo».
Legami di Legalità, tre domande al candidato Fabio Romito
Dopo le presentazioni ufficiali e prima delle tre domande, il candidato Fabio Romito si è raccontato ai giovani del centro e ai cittadini presenti. Una passione per la politica nata sin da piccolo e lo ha raccontato con un aneddoto.
«Avrò avuto credo otto nove anni e nel campetto dell’oratorio dove ero solito giocare a calcio, peraltro con dei risultati abbastanza modesti, con i miei coetanei di 7-8 anni che venivano costantemente bullizzati. All’epoca, ragazzi di 16/17 anni che ci toglievano il campo per giocare al posto nostro. Ricordo che facevo da portavoce prendendomi tutti i rischi con il sacerdote, don Angelo, che poi ci aiutava a dirimere queste controversie. Io non sapevo neanche cosa fosse la politica».
«Il mio sacerdote – continua – mi disse che secondo lui da grande sarei stato un politico, perché questa natura di difendere gli altri, questa indole di parlare per chi non ha voce, questa naturale propensione a difendere più deboli, l’avevo nelle vene. Ed effettivamente aveva ragione perché è così che è nata la mia passione per la rappresentanza. Poi ho proseguito questo percorso alle scuole superiori dove sono diventato rappresentante d’istituto, prima ancora ho fatto rappresentante di classe, poi rappresentante all’università, Giurisprudenza, poi in consiglio circoscrizionale, comunale e in consiglio metropolitano. Poi ho fatto l’assessore in provincia e il consigliere regionale. Oggi sono diventato il candidato sindaco della mia coalizione che è casa nostra ed è la condizione di centro-destra».
«I nostri utenti – conclude Stefania Monopoli – come gli utenti di tutti i centri servizi per le famiglie e i servizi legati all’assessorato al welfare del Comune di Bari, sono comunque segnalati dai servizi sociali municipali, dai servizi sociali minorili, dai Tribunali». Giovani che hanno commesso qualche piccolo reato. «Io dico incidente di percorso. Faccio riferimento a delle condotte che potrebbero essere devianti e possono essere sicuramente a rischio. I rischi è giusto correrli ed è giusto anche avere un’interfaccia rispetto a chi possa indicare il modo giusto per evitare questo rischio».
Il prossimo incontro sarà con Michele Laforgia de La Giusta Causa, poi Vito Leccese del Partito democratico e Sabino Mangano con la lista Oltre.