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Terremoto nei Campi Flegrei, allerta anche in Basilicata: «Ma i nostri centri sono saturi»

«È un piano calato dall’alto e mancano le condizioni strutturali per accogliere la popolazione dei Campi Flegrei. Il nostro centro è già saturo» così Rocco Pergola, consigliere comunale e provinciale di Potenza (Psi), interpellato sul piano di Protezione Civile varato dalla giunta regionale della Basilicata per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere napoletano…

«È un piano calato dall’alto e mancano le condizioni strutturali per accogliere la popolazione dei Campi Flegrei. Il nostro centro è già saturo» così Rocco Pergola, consigliere comunale e provinciale di Potenza (Psi), interpellato sul piano di Protezione Civile varato dalla giunta regionale della Basilicata per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere napoletano di Bagnoli, in caso di evacuazione a seguito di un evento eruttivo dei Campi Flegrei.

Nell’area campana negli ultimi 15 giorni il suolo si è alzato di due centimetri e resta l’allerta.

L’ultima scossa di terremoto c’è stata avanti ieri notte. Il sisma è stato registrato intorno alle 3.47 e ha avuto una magnitudo di 2.4 e una profondità di 2 km. Il Piano varato dalla giunta regionale della Basilicata prevede la disponibilità di undicimila posti letto distribuiti nelle varie strutture ricettive delle province di Potenza e Matera. Tra le strutture designate c’è il Centro per la creatività “Cecilia” a Tito, che fungerà da punto di prima accoglienza in coordinamento con la Prefettura di Potenza e i comuni della provincia.

Sono inoltre previste aree per l’accoglienza e il parcheggio di vetture nel comune di Potenza. Nel complesso le vetture da ospitare sarebbero cinquemila. «Va bene l’accoglienza – dice il consigliere Pergola – ma il problema è che non c’è stato nessun coinvolgimento dal punto di vista istituzionale. Nessun confronto».

«L’ultimo Consiglio comunale – spiega il consigliere del Comune di Potenza – si è tenuto ieri ed è andato deserto per le fibrillazioni all’interno della maggioranza che ha abbandonato l’aula in segno di protesta contro la ricandidatura, calata dall’alto, di Mario Guarente a sindaco nelle elezioni del prossimo 8 e 9 giugno. Tuttavia, la questione non c’era all’ordine del giorno perché magari avremmo fatto un’interrogazione urgente per discuterne. Nelle discussioni precedenti il tema non è stato minimamente toccato. L’amministrazione Guarente non si è proprio interessata di questo tema».

C’è poi un problema di ordine strutturale. «I centri a nostra disposizione, a Potenza, come a Tito, sono già saturi e quindi bisogna innanzitutto attrezzare e creare le condizioni per l’ospitalità. Come andiamo a garantire l’accoglienza sul territorio?», afferma Pergola.

«Già in passato – continua il consigliere – ci siamo trovati di fronte a situazioni di mancanza di disponibilità di posti. Il problema è che quando queste azioni vengono calate dall’alto, poi si ripercuotono sull’amministrazione locale. Il punto è proprio questo: bisogna mettere le amministrazioni locali nelle condizioni di avere gli strumenti e anche le risorse economiche per gestire la situazione. La Regione mette le risorse? Quante risorse sono state stanziate e in che tempi? Perché poi bisogna valutare anche la tempistica».

Ora, a suo avviso, bisognerebbe convocare una conferenza di servizio per affrontare la situazione con il coinvolgimento di tutti gli attori locali interessati.

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