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Mola di Bari, a maggio un corteo contro la Martucci: «La discarica non deve essere riaperta»

«No alla Martucci, tuteliamo i nostri figli». Il messaggio degli attivisti dei comitati Stop Martucci, Legambiente, Sciala delle cozze e Laboratorio urbano è chiaro e incontrovertibile. La discarica non può e non deve essere riaperta, neanche per un solo lotto. Il dibattito sul sito, sottoposto a sequestro per smaltimento illecito di rifiuti lo scorso anno,…

«No alla Martucci, tuteliamo i nostri figli». Il messaggio degli attivisti dei comitati Stop Martucci, Legambiente, Sciala delle cozze e Laboratorio urbano è chiaro e incontrovertibile. La discarica non può e non deve essere riaperta, neanche per un solo lotto. Il dibattito sul sito, sottoposto a sequestro per smaltimento illecito di rifiuti lo scorso anno, si è riaperto in occasione dell’incontro della Commissione speciale apposita, che si è riunita a Mola di Bari. La situazione in cui versa attualmente il sito non sarebbe delle migliori. I pozzi risultano essere asciutti, inaccessibili e chiusi da pneumatici, catene e travi. I teli, che dovrebbero proteggere i rifiuti, sono bucati mentre le sonde non riescono a penetrare per registrare lo stato dei luoghi. Il sindaco molese Giuseppe Colonna, leggendo una relazione di Arpa Puglia durante l’incontro pubblico, ha dichiarato che l’estrazione del percolato, attestato anche da un report dell’Ispra, sarebbe difficoltoso e irrealizzabile alle attuali condizioni. Proprio al primo cittadino gli oppositori alla riapertura della discarica si rivolgeranno, scendendo in piazza sabato 18 maggio alle 17, per richiedere l’assunzione di una posizione politica forte.

«Chiediamo che il sindaco agisca immediatamente – affermano – interfacciandosi con il Presidente della Regione Puglia e le altre autorità per porre subito in chiaro che Mola non è più disposta a sottostare a questo sfacelo. È urgente che la Martucci chiuda ogni attività di trattamento dei rifiuti e si avvii immediatamente un’azione di bonifica, ne va della salute dei cittadini».

Avvio di misure di prevenzione, con estrazione del percolato, messa in sicurezza permanente, bonifica e ripristino ambientale dei lotti 1, 2 e 3, che continuano a produrre grave inquinamento della falda, oggi privi di adeguate protezioni e la chiusura dell’attività entro il 2025, con il reperimento di un nuovo sito in un territorio diverso, sono i punti sostenuti dalle associazioni di cittadini.

La Regione Puglia aveva, recentemente, reso pubblica una nota sulla chiusura definitiva di alcune discariche, tra le quali c’era la Martucci. Ma il sito attenzionato era il lotto 3, che non è mai stato oggetto di piano di riapertura, contrariamente al lotto 2.

«Abbiamo già dato per 40 anni, ora basta, la politica non può non ascoltarci, ne va della salute dei nostri figli», concludono.

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