Il sequel del petrolio in Basilicata continua senza sosta, incrociando in un abbraccio di fuoco la infuocata sfida elettorale, Total vorrebbe scavare due nuovi pozzi, chiamati Gorgoglione 3, nella parte meridionale del sito di Tempa Rossa, e Gorgoglione 4: si stima che i pozzi possano garantire una fornitura di 34 milioni di barili di olio, 17 milioni ciascuno.
Con un tempismo perfetto, quasi sincronizzato, tra le altre cose, in un documento approvato dalla Regione nelle ultime settimane sono state inserite le stime dei costi necessari per far funzionare gli impianti di Tempa Rossa fino al 2068: tra 100 e 120 milioni di euro all’anno fino al 2048 e tra 65 e 75 milioni di euro all’anno dal 2049 fino al 2068.
Mentre per quanto riguarda le royalty, cioè i proventi delle concessioni che l’azienda deve pagare alla Regione sulla base di quanto olio viene estratto, si stima che saranno tra 20 e 60 milioni ogni anno, potenzialmente un massimo di 1,4 miliardi di euro fino al 2068.
Nei documenti, a ben guardare, è stata inserita anche una previsione molto più estesa: se tutto andrà come previsto dalla Regione e da Total, Shell e Mitsui, le aziende che gestiscono il giacimento, in Basilicata si continuerà a estrarre petrolio per i prossimi 44 anni, fino al 2068.
Lo scorso 21 marzo sempre il Consiglio regionale ha approvato il “rapporto istruttorio sull’istanza di proroga quinquennale di vigenza della concessione”, un voto favorevole che ha consentito alla giunta guidata da Vito Bardi di approvare la proroga della concessione 11 giorni dopo la scadenza del mandato. Una sorta di testimone che il presidente uscente non se la sente di passare certo al governo delle larghe intese.
Un “tesoretto” da difendere con i denti con cui il centro-destra lucano ha stretto a sé anche la premier Meloni. Un pass per governare una regione di poche anime anche a distanza, magari in modalità agile dalle sponde di Posillipo.
Ma a conti fatti, quanto petrolio è stato estratto di recente in regione? Nel 2023 in Basilicata sono state estratte 3,5 milioni di tonnellate di olio greggio, il liquido che viene poi lavorato nelle raffinerie di petrolio. Stiamo parlando di una cifra pari all’83 per cento della produzione nazionale di olio greggio (4,2 milioni di tonnellate). Tra il 2013 e il 2023 la produzione di olio greggio in Basilicata e in Italia ha avuto un andamento altalenante. Il 2017 è stato l’anno in cui la Basilicata ha prodotto il 71 per cento circa del petrolio italiano.
Secondo le stime più recenti, in Italia ci sono quasi 79 milioni di tonnellate di “riserve certe” di olio greggio. Di queste, oltre il 93 per cento è sulla terra ferma e «per la maggior parte in Basilicata, dove nel 2023 è stato estratto il 36 per cento del gas italiano e l’80% dell’oro nero», ha sottolineato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.