Non bastano le forze di polizia per presidiare le zone a rischio microcriminalità e il sindaco Carlo Salvemini scrive al prefetto Luca Rotondi. La missiva è del 12 marzo ma i suoi contenuti sono stati resi noti solo ieri.
Salvemini chiede l’attivazione in città del progetto “Strade sicure” che comporta l’impiego congiunto di forze di polizia ed esercito per creare presidi fissi che possano rendere più sicure zone particolarmente esposte a fenomeni di degrado e piccola criminalità.
Il sindaco si fa portavoce di un’esigenza manifestata dai cittadini residenti in punti sensibili come piazza Italia, la stazione ferroviaria e la villa comunale. Zone che, se fossero presidiate dalle forze armate, risulterebbero più sicure ai cittadini. Salvemini, nella missiva indirizzata al prefetto, sottolinea «il grandissimo sforzo delle forze dell’ordine alle quali va sempre la mia gratitudine per il sacrificio con cui svolgono il loro lavoro».
Lecce si colloca nella fascia mediana nazionale sul livello di sicurezza. Nel 2023 è risultata al 55esimo posto nell’indicatore “Giustizia e sicurezza” dell’indagine annuale sulla “Qualità della vita” del Sole 24 ore, in ascesa di 16 posizioni rispetto al 2022. Le forze dell’ordine sono impegnate ad assicurare servizi di pattugliamento con poco personale su un territorio cittadino molto vasto, fino a 241 Kmq, che per gran parte dell’anno è attraversato da flussi turistici notevoli che di fatto portano a un aumento della popolazione a cui garantire sicurezza.
«È innegabile, dunque – scrive il sindaco Carlo Salvemini – che anche in situazioni locali non a rischio generale ci siano situazioni “critiche” che concorrono in maniera determinante a minare il quadro generale del livello di sicurezza percepito. Per tale ragione, ritengo doveroso considerare il ricorso al cosiddetto progetto Strade sicure che ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, l’impiego di un contingente di personale militare delle forze armate, posto a disposizione dei prefetti delle province, per condurre attività di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili e di pattugliamento, in concorso e congiuntamente alle forze di polizia. Detto dispositivo di forze, che dopo un quindicennio dal suo dispiegamento è ancora attivo, non solo si è dimostrato un efficace strumento di deterrenza e prevenzione ma, soprattutto, uno straordinario quoziente incrementale del livello di sicurezza percepito dai cittadini». Il progetto “Strade sicure” è previsto dalla legge 125 del 24 luglio 2008.