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Nue 112, i sindacati chiedono un incontro alla Regione: «Comportamento antisindacale»

A seguito dell'annuncio della Regione Puglia dell'imminente partenza del Numero unico di emergenza (Nue) 112, i sindacati chiedono un «incontro urgente» per «tutelare gli operatori della Centrale unica di risposta, che avrebbero dovuto prendere servizio nella sede di Campi Salentina, nel Leccese, e che invece si ritrovano catapultati in quella di Modugno, in provincia di…

A seguito dell’annuncio della Regione Puglia dell’imminente partenza del Numero unico di emergenza (Nue) 112, i sindacati chiedono un «incontro urgente» per «tutelare gli operatori della Centrale unica di risposta, che avrebbero dovuto prendere servizio nella sede di Campi Salentina, nel Leccese, e che invece si ritrovano catapultati in quella di Modugno, in provincia di Bari».

Carlo Cirasola, segretario del Csa, il coordinamento sindacati autonomi che assieme a Fp Cgil e UilFpl, riferisce all’Ansa l’intenzione di incontrare l’amministrazione regionale prima dell’avvio, previsto per domani.

Il percorso di migrazione delle chiamate partirà dai distretti telefonici di Bari e Brindisi e poi coinvolgerà, entro il prossimo 28 maggio, tutti gli altri. I sindacati accusano la Regione di «comportamento antisindacale».

Cirasola spiega che «sono una cinquantina gli addetti alla risposta che hanno firmato il contratto con la Regione per la sede salentina che non è aperta per problemi amministrativi. E non sappiamo se mai aprirà visto che sui tempi nessuno ci ha fornito indicazioni».

Il disagio per gli operatori è la distanza. «Si tratta di lavoratori che vivono a Lecce e nei comuni della provincia e che se avessero saputo di dover andare a Bari, molto probabilmente avrebbero rifiutato il contratto – prosegue – perché ora, saranno costretti a fare più di 300 chilometri al giorno, tra andata e ritorno. Molti di loro sono monoreddito, alcuni non hanno un mezzo proprio e conciliare tutto questo con i turni del Nue, specie quelli del mattino che cominciano alle 6:30 e quelli notturni, è impossibile sia per le spese da sostenere sia per lo stress della trasferta», aggiunge il segretario evidenziando che a non andare bene è anche l’inquadramento contrattuale.

«In tutte le regioni in cui il Nue è partito, gli addetti alla risposta sono inquadrati in un livello C, istruttori – dice – qui in Puglia invece come B, più basso rispetto alle responsabilità che hanno».

Cirasola annuncia che «siamo pronti ad adottare tutte le misure necessarie dall’assemblea dei lavoratori all’incontro con la stampa. Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore».

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