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Inquinamento e discariche a cielo aperto: a Bari 188 aree a rischio ambientale

Sono 188 le aree della città Metropolitana di Bari a rischio inquinamento e/o bruciatura di rifiuti. A censirle e monitorarle ci ha pensato il gruppo di lavoro per la prevenzione dei fenomeni a danno dell’ambiente costituito da Gens Nova in collaborazione con il Nucleo di Bari dell’Anuu Migratoristi Italiani OdV. Le due associazioni hanno redatto…

Sono 188 le aree della città Metropolitana di Bari a rischio inquinamento e/o bruciatura di rifiuti. A censirle e monitorarle ci ha pensato il gruppo di lavoro per la prevenzione dei fenomeni a danno dell’ambiente costituito da Gens Nova in collaborazione con il Nucleo di Bari dell’Anuu Migratoristi Italiani OdV. Le due associazioni hanno redatto una mappa, arrivata alla sua terza edizione, che ha lo scopo di fornire un quadro completo e generale del problema ambientale, mediate rilievi fotografici operati dai volontari, con una sommaria descrizione dell’atto che è stato compiuto sul sito indicato, oltre a poter offrire alle Istituzioni preposte la segnalazione del sito per eventuali attività di competenza.

Le tipologie di rifiuti rinvenuti vanno dagli scarti edili ai Raee, passando dai Pfu agli ingombranti, senza contare i depositi illeciti di eternit, culminando con aree dove i rifiuti depositati sono stati bruciati, con annesse conseguenze pericolose per l’aria e per il suolo. Ogni sito censito è stato oggetto, nel tempo, di debita segnalazione alle autorità competenti, ma solo in pochi casi l’amministrazione ha dato riscontro all’associazione o ha provveduto a bonificare i siti contaminati. Al contrario, in molteplici occasioni vi è stata la presa d’atto della Città Metropolitana di Bari che ha sollecitato gli interventi previsti dalla norma di legge. In quest’ultima mappatura inviata anche all’attenzione del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica tramite la Prefettura di Bari, è stato rilevato che, su 66 siti censiti più recentemente, solo in 14 è stata operata un’attività di pulizia, mentre in 5 casi vi è stata reiterazione del gettito di rifiuti, il resto dei siti è stato di recente scoperta.

«L’amara conclusione – scrivono le associazioni Gens Nova e Anuu Migratoristi – è che la partita che si sta giocando, vede l’ambiente soccombere verso l’avversario, quest’ultimo formato da una pluralità di soggetti: delinquenti, incivili, e furbetti del fuoco. L’auspicio è un serio potenziamento delle risorse a tutela dell’ambiente, stante la vastità del territorio riteniamo sia utile ricostituire presidi di vigilanza, quali Guardie Volontarie Venatorie ed Ecologiche, che potrebbero di fatto essere un occhio vigile sul territorio a favore delle Autorità preposte, e sicuramente un valido deterrente per chi consuma reati a danno del patrimonio ambientale. Diversamente la mattanza continuerà inesorabile, precostituendo nelle menti di certi soggetti che il territorio sia a loro uso e consumo».

Solo in questi primi mesi del 2024 il gruppo di volontari ha segnalato alle autorità competenti ben si situazioni critiche e le strade che ne sono state interessate si ripetono nel corso dei mesi. Una tra tutte Strada San Giorgio Martire tra il Quartierino e Santa Caterina spesso oggetto, per tutta la sua lunghezza, di diversi depositi di rifiuti di vario genere: dai mobili abbandonati, ai materassi, ai vecchi elettrodomestici. Senza contare i resti di materiale bruciato e i sacchi della spazzatura. L’area è spesso oggetto di pulizie straordinarie e periodiche ma non riesce a trovare pace. Come strada San Giorgio Martire vi sono anche la strada comunale De Serio e strada comunale Caldarola.

Strada San Giorgio Martire

È la strada più segnalata nella mappatura di Gens Nova e Anuu migratoristi. Strada San Giorgio Martire, via periferica a ridosso dei quartieri Santa Caterina e Quartierino, non trova pace.

Nonostante le numerose azioni di pulizia straordinaria messe in campo dalle autorità preposte al controllo ambientale del territorio, si trova a essere spesso una vera e propria discarica a cielo aperto.

Lo scorso 7 gennaio, è stato trovato un deposito incontrollato di rifiuti speciali, compresi fusti contenenti sostanze non meglio identificate.

Il 25 febbraio, invece, se in un’area la mappatura ha rilevato la pulizia di una piazzola di sosta dove si trovavano altri rifiuti speciali, in un’altra zona veniva rilevata una miscelazione di rifiuti non meglio identificabili con del terreno, con la creazione conseguente di diversi cumuli.

Strada comunale Caldarola

Deposito di rifiuti speciali, tra cui lamiere in Eeternit e scarti edili incontrollati su suolo agricolo.

È la segnalazione inerente strada Caldarola-Tre Pile che risale all’inizio di quest’anno. Un altro sito per il quale non sono note azioni di pulizia e che è finito spesso nella mappatura operata da Gens Nova e da Anuu.

Soprattutto in periferia si trovano pneumatici, mobili distrutti, sporcizia, vecchi materassi e altra spazzatura di vario genere. Queste micro discariche rappresentano una crisi ambientale e sanitaria che richiede soluzioni immediate e sostenibili. Affrontare la questione della spazzatura in città richiede un approccio multiforme che coinvolga governi locali, comunità e aziende stesse. Probabilmente l’adozione di regolamenti più rigorosi sull’imballaggio sostenibile e la gestione responsabile dei rifiuti può ridurre notevolmente il flusso.

Via La Grava

Risale al 3 febbraio di quest’anno il ritrovamento, da parte dei volontari di Gens Nova e Anuu, di un’area ridotta a discarica in strada La Grava, con evidenti segni distintivi di roghi.

Anche questo sito, era già stato segnalato diverse altre volte alle autorità. La prima addirittura il 5 aprile del 2021, sempre per la presenza di roghi di materiale di scarto potenzialmente pericoloso.

Una successiva mappatura, era stata effettuata quasi un anno dopo, il 20 marzo del 2022. In quell’occasione in strada La Grava i volontari avevano ritrovato diversi depositi di rifiuti eterogenei e speciali, in parte combusti, depositati sia sul suolo che all’interno di fosse scavate nel terreno.

Tutte le segnalazioni sono state fatte al sindaco e ai funzionari della Prefettura. Non risultano pulizie effettuate.

Sottopasso Tatarella

Il sottopasso di via Tatarella solo qualche mese fa era diventato una vera e propria bomba ecologica pronta a esplodere. Sotto il ponte si erano infatti accumulati centinaia di rifiuti di ogni genere: dalle buste della spazzatura agli scarti edili ma non solo. Residui alimentari, plastiche, vetro, elettrodomestici accatastati l’uno sull’altro come se nulla fosse, nell’indifferenza dei residenti e dell’amministrazione comunale.

Dopo diverse denunce, e la segnalazione dell’Anuu, l’Amiu è intervenuto rimuovendo, tramite un’azione di pulizia straordinaria tutto il materiale di scarto. Sono servite quattro ore e dieci operatori per sgomberare completamente l’area.

Quattro i mezzi dedicati utilizzati per ottimizzare il lavoro: un compattatore, un bob-cat, una vaschetta per i rifiuti speciali e un autocarro per gli ingombranti. Sono state complessivamente rimosse nove tonnellate di rifiuti.

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