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Lecce, Sant’Oronzo torna sulla colonna ma è polemica: «La statua è imprecisa e costosa»

È arrivato finalmente il grande giorno. Oggi, alle 12, la copia della statua di Sant’Oronzo sarà issata sulla colonna romana al centro dell’omonima piazza. Da lì dominerà e vigilerà sui leccesi. Alle 12.30 tutte le campane delle chiese cittadine suoneranno a festa. Tutti felici? Non proprio. Sui social, nelle ultime ore, sono esplose polemiche su…

È arrivato finalmente il grande giorno. Oggi, alle 12, la copia della statua di Sant’Oronzo sarà issata sulla colonna romana al centro dell’omonima piazza. Da lì dominerà e vigilerà sui leccesi. Alle 12.30 tutte le campane delle chiese cittadine suoneranno a festa.

Tutti felici? Non proprio. Sui social, nelle ultime ore, sono esplose polemiche su alcune difformità della copia della statua dall’originale, come segnalato dall’avvocato Cristian Marchello, responsabile della sede Codacons di Lecce.

Altri, come il consigliere di opposizione Andrea Guido, sostengono che «non ci sarebbe stato bisogno di spendere 200mila euro per una copia approssimativa della statua del Santo».

«A ben guardare sembrerebbe che il posizionamento della mano destra e delle famose tre dita benedicenti sia difforme rispetto all’originale, addirittura qualcuno ipotizza una certa qual non somiglianza tra le due statue», sostiene Marchello.

«Resta pur sempre il fatto che il lungo tempo passato dall’incarico alla consegna della copia fosse sintomo di certosina precisione nell’esecuzione della stessa, tale da non lasciare adito neanche alla benché minima polemica», spiega il responsabile del Codacons che aggiunge: «Auspichiamo quindi che oggi non vi siano altri intoppi nella corretta collocazione della copia della statua poiché non vorremmo che il nostro Patrono finisca nel tritacarne della campagna elettorale. Ed è proprio per questo motivo che il Codacons di Lecce aveva auspicato che la sua ricollocazione avvenisse in un periodo diverso da quello scelto dall’amministrazione comunale, proprio al fine di evitare ogni possibilità che Sant’Oronzo finisse per essere tirato per la “stola” per finalità puramente elettorali».

«Quei soldi si sarebbero potuti usare a sostegno dei concittadini meno fortunati e Oronzo ne sarebbe stato più felice. Dopo il restauro, l’originale sarebbe potuta essere riposta nel Sedile, al riparo dagli agenti atmosferici e dallo smog. Il Sedile è stato la casa del Comune, dove il sindaco poteva ascoltare i bisogni del popolo richiamato dal suono dalla campana installata su una torretta e che serviva alla convocazione dei cittadini. Oggi, a mio avviso, è l’area espositiva più prestigiosa della città e per questo motivo avrebbe potuto accogliere direttamente la statua originale dopo il restauro», sostiene il consigliere Andrea Guido.

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