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Basilicata, nelle coalizioni 5 impresentabili: il verdetto della commissione antimafia

La Basilicata si prepara alle regionali del 21 e 22 aprile, ma la scena politica è scossa dai cinque candidati definiti “impresentabili” dalla Commissione parlamentare Antimafia: tre nel centrodestra e due nel centrosinistra avrebbero violato il codice di autoregolamentazione. Nel centrodestra si tratta di Angelo Antenori (Orgoglio Lucano), Vincenzo Clemente (Udc-Dc con Rotondi-Popolari Uniti) e…

La Basilicata si prepara alle regionali del 21 e 22 aprile, ma la scena politica è scossa dai cinque candidati definiti “impresentabili” dalla Commissione parlamentare Antimafia: tre nel centrodestra e due nel centrosinistra avrebbero violato il codice di autoregolamentazione. Nel centrodestra si tratta di Angelo Antenori (Orgoglio Lucano), Vincenzo Clemente (Udc-Dc con Rotondi-Popolari Uniti) e Vincenzo Piro (Forza Italia).

Nel centrosinistra, invece, ecco Lucio Libonati e Livio Valvano, entrambi candidati con la lista Avs-Si-Psi. Le motivazioni dietro l’etichetta di “impresentabili” sono serie e variano da caso a caso. Antenori, per esempio, è a processo per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Clemente ha un processo simile a carico, sempre per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Per Piro, la situazione è diversa: è a giudizio per autoriciclaggio. Lucio Libonati, invece, è coinvolto in una vicenda giudiziaria per concorso in accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Infine Valvano ha contro di sé accuse di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità e concorso in turbata libertà degli incanti.

Questi casi sollevano domande serie sulla presenza di persone con problemi legali in corsa per incarichi pubblici. La Commissione parlamentare Antimafia ha agito nel segnalare queste violazioni del codice di autoregolamentazione ma ora, ovviamente, spetta agli elettori della Basilicata decidere come reagire. La fiducia nel sistema politico e la trasparenza delle istituzioni sono temi che tornano sempre più spesso al centro del dibattito pubblico e casi come questi sollevano interrogativi importanti sulla qualità della rappresentanza politica e sulla moralità dei candidati.

La politica regionale, già di per sé complessa, si trova ad affrontare un ulteriore elemento di criticità. Piro commenta così: «Giusto per essere chiari con qualcuno che pensa di poter danneggiare la mia campagna elettorale a dieci giorni dal voto: la solita macchina del fango ad orologeria, mi viene da sorridere e sorrido. La mia campagna elettorale continua con la coerenza di sempre e con maggiore determinazione, con l’obiettivo di essere il primo della lista di Forza Italia», in provincia di Potenza. Valvano, invece, dice: «Esprimo stupore per l’esistenza di questa barbara procedura del codice di autoregolamentazione parlamentare che fa strame dei principi costituzionali. I requisiti della candidatura sono stabiliti dalla legge, non da un codice che rincorre il populismo giustizialista».

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