Riecco la “cara, vecchia” pressione. Dalle prestazioni scialbe di Puscas, bocciato, pardon, risparmiato affinché non subisse il peso di giocare «con una zavorra sulla schiena». Alle topiche in fase di disimpegno e in difesa, spesso pagate a caro prezzo con un gol incassato, proprio come accaduto nell’ultimo match contro la Cremonese. È mister Iachini a rispolverare il tema. Nella conferenza stampa convocata in vista dell’appuntamento di campionato contro il Como, in programma domani alle 14, allo stadio Sinigaglia (33a giornata di Serie B), il tecnico marchigiano ha vestito i panni di parafulmine, provando a giustificare la crisi di risultati del suo Bari, reduce da 2 punti nelle ultime 7 uscite, ascrivendo proprio alla «pressione» la gran parte dei mali che attanagliano la sua squadra. Un’abile manovra dialettica, figlia dell’esperienza, per tentare di non affossare ulteriormente un gruppo di calciatori apparso troppo spesso allo sbando sul terreno di gioco, in barba agli stessi principi e dettami tecnico tattici dell’allenatore ascolano.
L’atteggiamento sotto esame
L’input per affrontare la questione, ancora una volta, viene dettato dai due gol subiti nell’ultima partita di campionato: l’autorete di Maiello, dopo 50 secondi dall’avvio, e il raddoppio degli ospiti al culmine di un’azione offensiva priva di alcuna opposizione da parte di maglie biancorosse. «È stata un vero peccato quell’autorete, ma nelle ultime settimane nei singoli episodi non siamo stati troppo fortunati, penso anche al rigore subito a Modena», ha osservato Iachini. «Non voglio accampare alibi, ma in ogni gara ci sono stati episodi che ci hanno penalizzato. Dobbiamo essere più forti di tutto e reagire. Alla squadra non posso rimproverare nulla, abbiamo creato, ora però dobbiamo essere più cattivi e cinici. Non dobbiamo mollare di un centimetro». Gli errori? «Li commettiamo anche per la pressione», ha ribadito Iachini, ammettendo come l’azione dalla quale è scaturito il gol del 2-0 «si potesse leggere facilmente». Per l’allenatore del Bari si tratta di «situazioni figlie anche di chi è costretto a rincorrere. Ci abbiamo lavorato, siamo qui per correggere».
Lo spirito di squadra
L’ex tecnico del Parma non ha dubbi sulla voglia dei suoi ragazzi di tirarsi fuori dall’incubo della lotta salvezza. «Durante la settimana la squadra spinge e lavora. Ma deve farlo con ancora più convinzione. Dobbiamo giocare partite con grande mentalità, organizzazione e coraggio. La prestazione di squadra c’è. Dobbiamo far sì che gli episodi girino dalla nostra parte. A parte Bolzano, la squadra è sempre stata in partita e meritava almeno 4-5 punti in più. Siamo alla ricerca di una scintilla che possa riaccendere l’entusiasmo. Dobbiamo essere tutti compatti, al fine di fare partite più che perfette per portare a casa risultati».
Il caso Puscas
L’attaccante romeno è stato lasciato in panchina nella gara con la Cremonese e sostituito nell’intervallo della partita precedente sul campo del Modena. Dopo aver negato che si fosse trattato di una bocciatura Iachini ha spiazzato tutti in sala stampa, giocando, anche in questo caso, il jolly della pressione: «Contro la Cremonese abbiamo avuto la possibilità di recuperare Diaw, ma nello stesso tempo, vista la situazione che si era creata dopo Modena, George ha subito una certa pressione. Ho voluto evitare che giocasse con questa zavorra sulla schiena. Ma ora è tutto superato, è tornato ad allenarsi bene, con la giusta serenità e lo spirito che serve. Ho grande fiducia perché possa fare gol importanti».
A Como senza paura
L’incrocio è da brividi: da un lato i padroni di casa, secondi in classifica e primi per rendimento interno; dall’altro la formazione pugliese penultima per bottino raccolto lontano dalla Puglia. «Il calcio non è una scienza esatta. L’imponderabile è sempre dietro l’angolo, se ci metti del tuo», l’avvertimento di Iachini, che ha quindi tracciato la strada per non tornare a Bari a mani vuote. «Prepariamoci per fare una partita di alto livello sotto l’aspetto della generosità e del coraggio. Se andassimo a Como timorosi, tanto per andare, affrontando una squadra che si è anche rinforzata sul mercato e con grande esperienza, non ne verremmo fuori. Solo andando lì con coraggio avremo la possibilità di poter alzare le percentuali di fare risultato. Su certi campi ci vuole grande rispetto, ma anche personalità, organizzazione e cura dei particolari, per non dare vantaggi a un avversario già forte. Dovremo essere perfetti».