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Mattarella e Meloni a L’Aquila: «Ricostruire, dovere per il futuro»

«il terremoto di quindici anni or sono, nella notte tra il 5 il 6 aprile, sconvolse L’Aquila e il territorio circostante, strappando alla vita più di 300 persone. La piena ricostruzione della Città e dei borghi è un dovere e un impegno da proseguire. Per ogni componente sociale, anzitutto per le Istituzioni. Così come tale…

«il terremoto di quindici anni or sono, nella notte tra il 5 il 6 aprile, sconvolse L’Aquila e il territorio circostante, strappando alla vita più di 300 persone. La piena ricostruzione della Città e dei borghi è un dovere e un impegno da proseguire. Per ogni componente sociale, anzitutto per le Istituzioni. Così come tale è l’opera di riconnessione del tessuto sociale», ha affermato a gran voce il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricordando come la distruzione si abbatté sul centro storico, sulla periferia, sui borghi vicini, lasciando tutta la Comunità nazionale attonita e sconvolta.

Alle 3.32 del mattino si scatena l’apocalisse con una scossa di terremoto di 5,8 gradi della scala Richter che in pochi minuti distrugge gran parte del centro storico dell’Aquila e molti paesi vicini. Il bilancio è pesantissimo: 309 le vittime, 1.600 i feriti di cui 200 gravissimi, decine di migliaia gli sfollati. Il sisma viene avvertito in tutto il Centro Italia, fino a Napoli. Onna è il paese più colpito: il 70% dell’abitato viene distrutto dalla violenza del terremoto. Sono trascorsi 15 anni dal violento sisma che devastò la città abruzzese.

Il Paese seppe reagire, mobilitando tutte le proprie energie, mentre gli abitanti dell’area colpita dal sisma trovarono la forza per iniziare a ricostruire le case, i luoghi di lavoro, le scuole, per recuperare, per quanto possibile, le bellezze artistiche. «Il percorso di rinascita di quella terra è divenuto un traguardo e un patrimonio civico comune», ha detto il Capo di Stato.

«È una sfida – prosegue Matarella – che riguarda l’Abruzzo, le sue aree interne e, allo stesso tempo, costituisce un passaggio per innovare e offrire alle nuove generazioni la possibilità di realizzare i loro progetti nella sicurezza di un ambiente che sappia fare dei territori feriti, o a rischio per l’imprevedibilità della natura, luoghi di nuove opportunità».

Nella giornata del ricordo non sono mancate le parole della Presidente del Consiglio: «Oggi l’Italia rende omaggio alle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 e si stringe alla comunità aquilana e abruzzese, a chi quella notte ha perduto gli affetti più cari e a tutti coloro che, con tenacia e determinazione, hanno contribuito alla rinascita della città.

L’Aquila è un modello, per la risposta che lo Stato ha dato fin dalla gestione dell’emergenza, passando per la ricostruzione fino alla rigenerazione degli ultimi anni, di cui si stanno vedendo i primi effetti», ha detto Giorgia Meloni. «Rivolgo un pensiero ai tanti che, a vario titolo e nelle diverse fasi, hanno fornito il loro contributo: gli italiani – sottolinea la premier – che mostrarono grande solidarietà e vicinanza; i volontari che si mobilitarono nei giorni e nei mesi successivi; le donne e gli uomini, delle Istituzioni e non, che con abnegazione e impegno hanno contribuito a portare avanti una ricostruzione che è diventata un esempio.

Il Governo è impegnato per dare sempre maggiori certezze all’Aquila e ai Comuni che sono stati colpiti dal terremoto del 2009. Con la nostra prima legge di Bilancio abbiamo stanziato, con visione pluriennale e come non era mai accaduto, le risorse necessarie per gli Enti locali. Abbiamo, inoltre, semplificato la normativa per la ricostruzione pubblica e sbloccato i fondi per completare la ricostruzione delle scuole e reperito quelli per concludere il Teatro Comunale dell’Aquila», ha concluso Meloni.

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